« Torna indietro

Giulia Cecchettin

La ricostruzione dell’uccisione di Giulia Cecchettin, accoltellata a 150 metri da casa. Il gip su Turetta: “Ferocia inaudita e incapacità di autocontrollo”

Pubblicato il 21 Novembre 2023

Dopo il tragico ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, gli inquirenti stanno provando a ricostruire l’ennesimo femminicidio che allunga la striscia di sangue della storia della cronaca nera italiana. Turetta al momento è in carcere ad Halle, in Germania, e appena concluse le ultime pratiche burocratiche dovrebbe essere estradato in Italia.

Giulia accoltellata a 150 metri da casa

Secondo le prime ricostruzioni Giulia sarebbe stata accoltellata mortalmente a 150 metri da casa, anche se l’aggressione sarebbe continuata nella zona industriale di Fossò, dove una telecamera avrebbe ripreso l’aggressione di Turetta e dove sono state trovate tracce di sangue e una lama spezzata. Qui Turetta avrebbe spinto con violenza Giulia a terra, facendole sbattere la testa.

Nella stessa zona è stato trovato del nastro adesivo, forse usato dal 22enne per impedire a Giulia di urlare, “privata della libertà di movimento”, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Un testimone avrebbe sentito la ragazza urlare e, dopo l’aggressione, Turetta avrebbe costretto Giulia a restare accanto a lui nella zona industriale dirigendosi poi verso la zona industriale di Fossò, dove avrebbe ucciso l’ex fidanzata.

“Inaudita violenza e incapacità di autocontrollo. Può uccidere ancora”

Turetta è accusato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona, ma alcuni indizi lasciano pensare che il suo gesto potesse essere premeditato. Il gip di Venezia con la sua ordinanza di custodia cautelare ha ordinato che Turetta resti in carcere perché può uccidere ancora.

“Turetta – ha scritto il gip – con questa aggressione a più riprese e di inaudita ferocia ai danni della giovane fidanzata, prossima alla laurea, ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo”. Questi elementi sono idonei “a fondare un giudizio di estrema pericolosità e desta allarme”, considerando che “i femminicidi sono all’ordine del giorno”.

Il gip dipinge Turetta come una persona “imprevedibile, perché dopo aver condotto una vita all’insegna di un’apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato”. Infine ha concluso che il 22enne deve restare in carcere a causa della sua pericolosità sociale “evincibile dall’inaudita gravità e manifesta disumanità” che ha mostrato contro la “giovane donna con cui aveva vissuto una relazione sentimentale”.