Pubblicato il 14 Novembre 2022
Così Pamela Prati.
Anche la showgirl è positiva al Covid. Dopo la notizia dei quattro concorrenti del Grande Fratello Vip positivi, via Instagram l’ex inquilina della Casa ha annunciato di aver fatto il test.
“Spero di riprendermi presto perché non mi sento bene e, non avendo mai avuto il Covid prima d’ora, sono un po’ spaventata – aggiunge – Ovviamente non sarò in studio domani sera ma spero di guarire presto per tornare da voi. Statemi vicino perché il vostro affetto per me è sempre fondamentale. Grazie”.
E’ l’opinione del virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia.
“L’esplosione di un focolaio è legata anche alla tipologia di test che vengono fatti – aggiunge – Non tutti sono performanti, e comunque vanno ripetuti ogni 2-3 giorni se si vuole monitorare in modo sistematico”.
La produzione del reality show “potrebbe prendere anche in considerazione una seconda strategia – suggerisce il virologo – tenere tutti i positivi all’interno della casa, un po’ come hanno fatto in Cina impedendo alle persone di uscire di casa durante i picchi pandemici”.
“Una soluzione – chiosa – che però sappiamo come è andata a finire”.
“Quello che è successo al Grande Fratello Vip è paradigmatico di quanto questo virus sia contagioso e subdolo. Probabilmente gli ultimi concorrenti che, mi dicono, sono entrati 10 giorni fa nonostante siano stati messi in quarantena e tamponati, nella realtà incubavano il virus o in qualche modo avevano una carica virale bassa. All’interno della casa si è slatentizzato, trasmettendolo ad altri asintomatici. E’ chiaro che le famose bolle zero Covid non sono possibili con queste varianti”.
Ne è convinto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando il focolaio Covid nel reality show .
“E’ evidente che la gente si può contagiare anche in ospedale perché i tamponi lasciano il tempo che trovano. Il tamponamento seriale degli asintomatici quindi non serve più a nulla. Il risultato finale è che dovremmo abbandonare – rimarca – questo strumento”.