Pubblicato il 28 Ottobre 2020
Il protocollo, sottoscritto lo scorso settembre, è lo strumento individuato dalla legge per calmierare gli affitti nelle aree del Paese ad alta densità abitativa
Dopo 15 anni è stato rinnovato l’accordo territoriale, per il Comune di Gravina di Catania, tra le organizzazioni sindacali degli inquilini e le Associazioni dei proprietari. Il protocollo, sottoscritto lo scorso settembre presso la sala consiliare “Peppino Impastato” sarà utile per la definizione e la stipula dei contratti di locazione a canone concordato. All’incontro erano presenti il sindaco Massimiliano Giammusso, il presidente del Consiglio comunale Claudio Nicolosi, l’ex assessore Francesco Licciardello (promotore dell’accordo), i consiglieri comunali Cettina Cianciolo, Teresa Campanile e Angela Zanghì. Presente inoltre la responsabile del 3° servizio Tributi dottoressa Salvina Gambera.
In rappresentanza delle associazioni dei proprietari erano presenti l’avvocato Claudia Caruso dell’Uppi e l’Ingegnere Carlo Bentivegna della Confedilizia, mentre per le organizzazioni sindacali degli inquilini erano presenti la dottoressa Giusy Milazzo del Sunia – Cgil, Francesco Nicolosi della Sicet-Cisl, il dottor Giuseppe Camarda dell’Uniat-Uil e Santo Schilirò Rubino di Federcasa.
L’accordo è lo strumento individuato dalla legge 431/98 e del D.M. 16 gennaio 2017 per calmierare gli affitti nelle aree del Paese ad alta densità abitativa. Gravina rientra tra i 16 Comuni in provincia di Catania, individuati ed inseriti in un elenco del CIPE del 2003. Questo significa che si possono stipulare contratti, che uniti ad una fiscalità di vantaggio (cedolare secca), consentono all’inquilino di usufruire di un canone agevolato e al proprietario di avere alcuni benefici fiscali, sia a livello di Irpef che di tassazione locale.
A Gravina di Catania si potranno fare contratti concordati lunghi (3+2), contratti per studenti e contratti transitori per lavoratori, usufruendo di importanti benefici. Infatti a fronte dei canoni leggermente ridotti, si avrà una IMU ridotta del 25%, una tassazione con cedolare secca del 10% (anziché del 21%) per il proprietario e l’eliminazione per proprietario ed inquilino delle tasse di registrazione del contratto, semplificando la procedura. A garanzia di questo accordo è previsto che in sede di registrazione del contratto di locazione bisogna allegare una attestazione di una delle organizzazioni che hanno siglato l’accordo per certificare che il canone è congruo al tipo di alloggio da affittare. Con la stipula dell’accordo si è trovato un equilibrio tale da garantire l’inquilino ed il proprietario, anche in considerazione che canoni adeguati consentono di limitare l’insorgenza di contenziosi.