È nell’Asp di Ragusa, nell’Unità operativa della Transizione digitale, che si lavora a un sistema unico vaccinale nazionale, progetto del Ministero della Salute che ha appunto Ragusa come capofila. Una “conquista” arrivata tre anni fa e che ha proiettato il gruppo di lavoro di Ragusa, allargato a Palermo e Catania, a una parte qualificante e di peso, nella gestione della campagna di vaccinazione Covid regionale ma non solo.
“Sei anni fa, gestendo l’anagrafe vaccini della Sicilia abbiamo maturato una esperienza importante per comprendere esigenze e sviluppo e siamo stati in grado di fornire supporto alla struttura commissariale, allora gestita da Domenico Arcuri. La Sicilia ha aderito per prima al sistema nazionale Poste, scelta che anche oggi riteniamo quella più adempiente rispetto alla disponibilità dei dati e all’allineamento degli stessi”, dice all’AGI Massimo Iacono che dirige l’unità operativa dell’Asp Ragusa e che oggi è portavoce di un gruppo ristretto composto con Palermo e Catania.
La scelta è ricaduta, su indicazione iblea, sul sistema ‘Poste’, adeguato con inserimenti tecnici ulteriori ogni volta che è emersa una necessità diversa e in base alle indicazioni della struttura commissariale, dalla estrapolazione dei target vaccinali alle forniture di vaccini: le prime Regioni che vi hanno aderito sono state Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Lombardia. In Sicilia, nella provincia più a sud d’Italia, nella piccola provincia di Ragusa si percepisce un team unito, integrato e competente, ognuno con un compito chiaro.
L’Asp di Ragusa, in base all’esperienza sull’anagrafe vaccinale regionale, ha governato il “sistema” dei centri vaccini di Sicilia dal punto di vista informatico, ha dato indicazioni alla struttura commissariale per le dotazioni delle postazioni di lavoro, definito sistema di prenotazione, gestione degli appuntamenti utile alle forniture di vaccini.
Il 27 dicembre del 2020, è iniziata la raccolta dei dati della vaccinazione con il sistema creato per la Sicilia e in grado di trasmettere i dati al sistema nazionale. Dalla scelta di “Poste” alla effettiva applicazione sono passati mesi, duri, in cui i turni del personale a Ragusa vanno dalle 20 di sera alle 4 del mattino per raccogliere i dati siciliani e riversarli nel sistema nazionale. Si è arrivati così al 2 febbraio 2021, quando “Poste” è stato messo in linea ed è stata arricchita nella gestione, dalla collaborazione funzionale e operativa dei gruppi tecnici di Palermo e Catania che gestiscono in sinergia il sistema.
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