Pubblicato il 11 Gennaio 2022
Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi abbiamo spesso parlato di Green pass fantasma ottenuti senza passare dalla vaccinazione. I modi escogitati per ottenerli sono stati davvero tanti, diversificati, a volte bizzarri. Come dimenticare il 50enne che ha usato il braccio in silicone pur di non vaccinarsi ed ottenere la certificazione verde e tanti altri casi. Nelle ultime ore è venuta alla luce un’indagine, che ha portato all’arresto di 5 persone e alla denuncia per di almeno altre 45, e che pone le basi su un infermiere marchigiano, ora in carcere, che avrebbe fatto finta di inoculare le dosi di vaccino pur di far ottenere il Green pass fantasma ai suoi clienti. L’indagine parla di quest’infermiere di Falconara, finito come detto agli arresti insieme ad altre quattro persone, che avrebbe svuotato il contenuto delle siringhe nel cestino dei rifiuti per poi iniettare la siringa, a quel punto vuota, sul braccio.
Green pass fantasma dopo vaccino finto, ecco le accuse
Un rituale ripetuto ad almeno 45 persone, come detto, tutte No Vax, ma tutte bisognoso della certificazione verde per non sottostare alle limitazioni governative. L’infermiere sarebbe stato contattato tramite amici e conoscenti. Per ogni dose gettata che avrebbe poi fatto ottenere il Green pass fantasma ai pazienti, l’infermiere avrebbe intascato dai 300 ai 500 euro. Per lui, insieme ad altre quattro persone ora tutte ai domiciliari, sono scattate le accuse di peculato, corruzione e falsità ideologica. Ad ottenere questi Green pass fantasma e, quindi, a comparire sul registro degli indagati, con le medesime accuse, ci sarebbero altre 45 persone che avrebbero pagato per ottenere la certificazione e far buttare la dose nel cestino. Alcuni di questi avrebbero pagato anche per i loro figli minorenni. Tra di loro, come detto, ci sarebbero anche dei leccesi, oltre che individui provenienti da Foggia, Torino, Bologna, Padova e Milano. Le finte vaccinazioni sarebbero state effettuate dal 1 al 18 dicembre presso l’hub vaccinale Paolinelli di Ancona.