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green pass

Aveva il green pass il docente che si è dato fuoco

“Questo uomo di 33 anni è un insegnante si è dato fuoco perché non vaccinato quindi sospeso dalla scuola !!! Grazie Montecitorio grazie Sergio Mattarella Grazie Draghi  fate pena nn siete degni di rappresentare la bandiera italiana”.

Pubblicato il 1 Febbraio 2022

“Questo uomo di 33 anni è un insegnante si è dato fuoco perché non vaccinato quindi sospeso dalla scuola !!! Grazie Montecitorio grazie Sergio Mattarella Grazie Draghi  fate pena nn siete degni di rappresentare la bandiera italiana”. “Il gesto dell’insegnante sospeso perché senza green pass che si è dato fuoco davanti ai carabinieri rappresenta il fallimento di questa società…..il fallimento dell’essere umano in quanto tale. E’ sconvolgente la sua fermezza, il suo stare in piedi mentre brucia…. … Come se non sentisse più neanche il dolore. Questo dovrebbe far riflettere tutti noi”. “Ho visto il video di un uomo. Una torcia di fuoco. Un insegnante di 33 anni che prestava il suo operato in Lombardia e che è stato sospeso per non essersi piegato al ricatto. Si è dato fuoco davanti ad una caserma dei carabinieri, a Rende, in provincia di Cosenza. Ora versa in gravissime condizioni. Il 70% del suo corpo ustionato. Ha conservato il 100% della sua identità, della sua dignità, della sua libertà. Io vi condanno Tutti. Lui è una vittima di questo sistema compiaciuto dalla complicità di 50 milioni di italiani”.

Sono soltanto alcuni dei commenti che hanno invaso il web quando è stato diffuso il video e la notizia dell’insegnante 33enne che ieri si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende, città universitaria calabrese in provincia di Cosenza. Alla madre, prima del di compiere il gesto, ha detto: “Vado dal medico”.

L’INDIGNAZIONE DELLA SORELLA

La sorella del giovane, indignata per la strumentalizzazione del dramma del fratello e della loro famiglia, ha smentito la versione che si è frettolosamente e con leggerezza diffusa: “I motivi sono altri”, ha affermato sconvolta anche rispondendo ad alcuni utenti no vax sui social.  

E il tweet della Uil scuola della Brianza, che aveva creato confusione, dando il là alle interpretazioni errate, è stato rimosso.

LA RABBIA DEL CUGINO

La conferma è arrivata anche dal cugino, che ha scritto: “Il prof che si è dato fuoco a Rende è mio cugino. Il gigante buono. Oltre al video in cui è ripresa la scena girano delle foto in ambulanza, un gesto vile e incivile che non tiene conto della dignità delle persone e non rispetta i familiari. Familiari che da lontano aspettano di avere notizie dai medici, ed aspettano con la consueta umiltà e umanità che da sempre caratterizzano ogni membro della Famiglia. Ma oltre al video e alle foto, leggo articoli e post scritti da speculatori senza scrupoli. Tralasciando le motivazioni economiche, c’è chi enfatizza il gesto come quello di un prof no vax sospeso. Al netto che la notizia è falsa, ma come si fa a speculare su un gesto così estremo? Le motivazioni verranno fuori, ed anche se non venissero fuori silenzio e rispetto parole ormai dimenticate ma d’obbligo in un momento così delicato”. “Gigante buono scusa se sono mancato per un pò”, conclude il cugino.

L’uomo si era sottoposto a due dosi di vaccino, la seconda nel mese di agosto. Per cui fino a metà febbraio aveva tempo per ricevere il booster con cui avrebbe potuto prolungare la validità della carta verde. Statisticamente, il percorso di prevenzione seguito dal giovane è perfettamente coerente con quello di altre migliaia di cittadini in tutta Italia. Confermata, dunque, la versione della sorella: da escludere l’ipotesi alimentata dal tam tam sui social e non suffragata da alcun elemento, che l’insegnante fosse no vax e che per questo fosse stato estromesso dalla scuola.

In realtà, secondo quanto poi si è appreso, il giovane, già lo scorso anno chiamato in una scuola della Lombardia, non ha mai subito alcuna sospensione, avendo tutte le carte in regola per prendere servizio e per esercitare regolarmente le funzioni di insegnante.

DUE ANNI FA LA PERDITA DEL PADRE CHE LO HA DEVASTATO

Ora l’uomo è ricoverato in condizioni gravi al centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli, ma è vivo, la conferma proprio dai medici partenopei, nonostante le voci che si sono susseguite per tutta la mattinata sulla presunta morte.

Di lui si sa che è amato dai suoi alunni. Ha perso il padre due anni fa, un lutto che lo avrebbe molto turbato, tanto da dover chiedere aiuto per qualche tempo al Centro di salute mentale di Crotone. Vive con la mamma a Rende e non è mai stato sposato.