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Greta Spreafico, riavviate le indagini sulla scomparsa della cantante: “L’hanno rapita e uccisa”

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La famiglia di Greta Spreafico non si rassegna. Non si è allontana volontariamente o, peggio, suicidata chissà quando, dove. Per la famiglia, la cantante nata 53 anni fa a Erba, in provincia di Como, è stata rapita e uccisa.

Per questo è stato fatto un esposto alla Procura di Rovigo che lo scorso ottobre aveva archiviato le indagini su Andrea Tosi, il giardiniere 58enne amico della cantante, in compagnia della quale era la sera della sparizione.

L’iniziativa voluta dalla famiglia ha fatto riavviare le indagini per l’individuazione di un nuovo responsabile di quel che è successo alla rocker, sul quale per ora è mantenuto il massimo riserbo.

Così, i vigili del fuoco stanno setacciando il fiume Po, nel tratto di Borgo Molo, nel territorio di Porto Tolle, nella speranza di trovare l’auto con cui è svanita nel nulla.

Secondo i familiari, Greta Spreafico è stata vittima di qualcuno che voleva estorcerle l’ingente patrimonio ereditato dal padre. Cioè terreni e immobili che hanno un valore complessivo di circa 1 milione di euro.

La 53enne nel 2021 aveva deciso di cambiare il testamento, inizialmente a favore della madre, indicando come unico erede il fidanzato Gabriele Lietti.

Decisione che provocò l’interruzione dei rapporti con la madre e i due fratelli, che, convinti del fatto che fosse accaduto qualcosa di indipendente dalla volontà della donna, presentarono una denuncia per circonvenzione di incapace.

Denuncia fondata sul fatto che Greta soffrisse di drammatiche crisi depressi causate da uno stato di salute allarmante.

Era stata la stessa Greta a manifestare sofferenza per forti dolori addominali che attribuiva a un avvelenamento da metalli pesanti con cui sarebbe venuta in contatto al lavoro.

La cinquantatreenne avrebbe, però, all’improvviso interrotto le cure per recarsi da un medico di Catanzaro.ò

Medico amico del fidanzato, che le aveva proposto un trattamento alternativo.

Le condizioni psichiche della cantante col tempo sarebbero peggiorate, riferisce il Corriere.

Oltre al dolore fisico Greta si sentiva sempre più sola ed era convinta che qualcuno volesse farle del male.

Lo aveva raccontato all’investigatore Ezio Denti, a cui si era rivolta pochi mesi prima di sparire. “Ho pestato i piedi a qualcuno – diceva la donna- ora vogliono farmi fuori. Ho paura”.

Il 6 giugno la cantante avrebbe dovuto firmare il rogito dal notaio per la vendita, per un valore 80 mila euro, della casa del nonno di Ca’ Tiepolo ( Porto Tolle) al cugino. All’appuntamento, però, non si è mai presentata.

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Redazione Nazionale

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