Pubblicato il 11 Ottobre 2024
“Se come attivista per il clima non si lotta anche per la liberazione della Palestina e per la fine del colonialismo e dell’oppressione in tutto il mondo, allora non ci si può definire attivista per il clima”. A parlare è Greta Thunberg.
L’attivista ha partecipato con i Fridays for future al corteo a Milano
La manifestazione si è mossa questa mattina da largo Cairoli in occasione dello sciopero per la giustizia climatica.
Una protesta kefiah sulle spalle e slogan così “stop al genocidio” in Palestina.
Thunberg ha sfilato con circa un migliaio di studenti che davanti al Museo della Scienza e della Tecnica hanno piazzato un missile di cartapesta “perché è finanziato da Leonardo che aiuta a bombardare Gaza”.
“Non si può pretendere di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli colonizzati ed emarginati di oggi”, ha aggiunto l’attivista parlando al megafono
“Uscire dalla zona di confort e chiedere la fine di questo genocidio è una questione umanitaria di base. Il silenzio è complicità, non si può essere neutrali in un genocidio. Anche se il mondo cerca di metterci a tacere, noi torneremo e faremo ancora più rumore. È in gioco tutto. Nessuno sarà libero finché tutti non lo saranno”, ha spiegato.