Pubblicato il 23 Luglio 2020
Le riprese delle puntate della sedicesima stagione erano state interrotte proprio a causa della pandemia e, in piena emergenza, gli autori avevano deciso di donare materiale sanitario del set a soccorritori e ospedali. Oggi arrivano le conferme: nella stagione numero 17 di Grey’s Anatomy il coronavirus arriverà anche fra reparti e corsie del Greys Sloan Memorial Hospital.
A confermarlo ufficialmente la produttrice esecutiva Krista Vernoff: «Ci occuperemo certamente della pandemia”, ha dichiarato, spiegando che sarebbe “impossibile lasciare fuori dalle vicende l’evento più rilevante del nostro tempo». Apparsa oggi in video in diretta streaming su Emmys.com, la Vernoff è apparsa in video con due dei protagonisti della fortunatissima serie, Chandra Wilson (la dottoressa. Miranda Bailey) e Kevin McKidd (il dottor Owen Hunt): “I nostri autori si stanno confrontando in questi giorni con personale medico e sanitario reale. Nulla delle descrizioni dell’epidemia deve essere lasciato al caso”, ha spiegato. Come medical drama, ha proseguito, abbiamo una grande “opportunità e responsabilità: esplorare in che modo la pandemia di coronavirus ha colpito gli operatori sanitari in prima linea”.
La prassi vuole che ogni anno, prima della scrittura delle nuove puntate, la produzione abbia dei colloqui con personale medico e socio-sanitario: “Vengono a raccontarci le loro storie, di solito quelle più divertenti o più folli”, ha spiegato . Quest’anno, è sembrato più una terapia”, ha spiegato Vernoff. “I dottori arrivano e noi siamo le prime persone con cui parlano delle esperienze che stanno vivendo”, ha raccontato. Precisando poi che quest’anno erano letteralmente tremanti, pallidi, e che facevano fatica a non piangere: “Ne parlavano come di una guerra – una guerra per la quale non sono stati addestrati”.