La vita prima e durante la guerra nel cellulare di un soldato russo: il video dello straordinario documento

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La pace, la guerra. La spensieratezza, la paura. La famiglia, la solitudine. Musica, silenzio. La libertà, la cattura. Vita, oblio. C’è tutto nello straordinario documento pubblicato da Ukrainska Pravda

“Siamo entrati in possesso dei video contenuti nel cellulare di un prigioniero russo”, spiega Mikhail Tkach, redattore del media ucraino.

“Questa è la storia della vita del tenente Yuri Shalayev, diplomato alla Moscow Higher Command School, comandante del plotone di fanteria motorizzata dell’unità militare 71718 di stanza in Cecenia, rappresentante dell’élite della fanteria russa”, continua.

“E’ la storia su come ha vissuto e servito in Russia prima dell’operazione speciale militare, così come Putin vuole che si chiami la guerra dichiarata all’Ucraina”, si legge ancora.

“E’ la storia di come è arrivato in Ucraina per combattere e come, alla fine, la sua guerra è finita da prigioniero – conclude il giornalista – Questa storia è una guida per tutti quelli che si succederanno al cadetto del Cremlino Shalayev. E’, al massimo, il destino di coloro che diventano occupanti”. 

Il video è il risultato del montaggio dei file contenuti nel dispositivo sottratto al militare. In preciso ordine cronologico si susseguono le fasi della vita vissuta dal giovane carrista e portati con sé per rimanere ancorato a quella vita spazzata via dal conflitto voluto dal suo leader politico. I momenti vissuti con la famiglia, il regalo per il compleanno della sorellina, le gite coi genitori felici, le uscite con gli amici, la discoteca, la musica rap, la vodka, gli scherzi, le risate.

La luce della quotidianità si fa cupa quando registra la partenza per il fronte, i territori invasi con la sua unità, lo sferragliare del suo carro armato, la desolazione delle case abbandonate dai civili.

Non lo si sente più ridere, scherzare, ballare. E’ altro dentro la mimetica, dentro l’orrore di cui è diventato uno degli strumenti, delle pedine.

Fino all’immagine di un carro armato colpito. Si intuisce che riprende la scena da dentro il suo blindato e che sono stati bloccati da una reazione della resistenza ucraina.

Le ultime immagini mostrano quel che hanno visto i suoi occhi prima di essere catturato. E’ nascosto dentro una stalla, ingrandisce una pattuglia di soldati ucraini non molto distante, impegnata in un sopralluogo dove c’è stato uno scontro o da dove i russi si sono ritirati, disordinati, così come testimonia l’angoscia che si percepisce, il respiro e la voce bassa per non farsi scoprire e quell’ultima foto, quell’ultimo selfie, in cui sembra meditare, depresso in volto, il suicidio.

Yuri Shalayev

Non si sparerà. Sarà catturato e fatto conoscere al mondo, per fare vedere “il destino di coloro che diventano occupanti”.

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Alessandro Sofia

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