Ancora è presto per un bilancio chiaro, ma, secondo il ministro della Sanità libanese, sarebbero 8 i morti e oltre 2000 i feriti. Fra loro anche anche medici e l’ambasciatore iraniano inviato a Beirut.
Mojtaba Amani ha riportato ferite lievi nell’esplosione di un cercapersone, ha riferito l’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Fars.
“Amani ha una ferita superficiale ed è attualmente sotto osservazione in ospedale”, ha affermato una fonte citata da Fars.
Hezbollah ha confermato in una dichiarazione la morte di almeno tre persone, tra cui “due dei nostri combattenti”.
La terza persona uccisa è una ragazza, ha detto, aggiungendo che è in corso un’indagine sulle cause delle esplosioni.
Uno dei “combattenti” uccisi era il figlio di un membro di Hezbollah del parlamento libanese.
Un funzionario di Hezbollah, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha dichiarato alla Reuter che l’esplosione dei cercapersone è stata la “più grande violazione della sicurezza” a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di conflitto con Israele.
Israele e Hezbollah, sostenuto dall’Iran, sono impegnati in una guerra transfrontaliera parallelamente alla guerra di Gaza scoppiata lo scorso ottobre, la peggiore escalation del genere degli ultimi anni.
L’esercito israeliano non ha rilasciato di dichiarazioni sulle esplosioni attribuite a loro hacker.
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