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Chiama i carabinieri dopo l’atroce delitto: “Venitemi a prendere, ho ucciso mia moglie”

Pubblicato il 28 Luglio 2022

Un femminicidio, l’ennesimo, si è consumato nella giornata di ieri, intorno le 19:00 a Trasta, una frazione di Genova. Sebastiano Cannella, 58 anni, dopo l’atroce assassinio della moglie ha vagato senza meta per le strade di San Biagio vecchia fino a quando ha chiamato i carabinieri e si è costituito, confessando il femminicidio.

Liti frequenti e sempre più violente: la ricostruzione del drammatico femminicidio

Sebastiano Cannella, come riporta Genova Today, era sposato con Marzia Bettino, sua coetanea, e vivevano in una villetta in via della Riviera. Nell’abitazione, in un appartamento separato, viveva anche uno dei due figli insieme alla fidanzata.

I due presto sarebbero diventati nonni ma le cose non andavano affatto bene, anzi erano ormai sul punto di separarsi e le liti erano sempre più frequenti e animate.

I litigi vertevano soprattutto sulla proprietà della casa, dove lo stesso Cannella aveva eseguito diversi lavori.

L’uomo avrebbe ucciso la moglie nel giorno del rosario della madre, morta il giorno prima. Non si è presentato alla funzione, cosa già piuttosto sospetta, e non rispondeva alle telefonate.

La confessione dell’uomo: “Ho ucciso mia moglie”

Ormai sotto choc il 58enne, dove aver recuperato un barlume di lucidità, ha contattato egli stesso i carabinieri e ha confessato: “Ho ucciso mia moglie, venitemi a prendere”.

L’uomo è stato condotto al comando provinciale di carabinieri di San Giuliano per essere sottoposto ad interrogazione, mentre il corpo della donna è stato recuperato nella villetta di famiglia e poi portato via a mezzanotte, dopo il sopralluogo del medico legale e i rilievi del caso della scientifica sia all’esterno che all’interno dell’abitazione, dove probabilmente ha avuto inizio la lite fatale.

Sconvolti i vicini di casa che, pur essendo a conoscenza dei problemi della coppia e dell’imminente separazione, che Cannella non aveva accettato, mai si sarebbero aspettati un epilogo così tragico.

Purtroppo questa tragedia non fa altro che allungare la lista degli atroci femminicidi, come quello in Calabria dove un uomo ha continuato a vivere in casa col cadavere della moglie che egli stesso aveva ucciso.