I più grandi duelli sportivi della storia. Quando le rivalità dividono i fans

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Il mondo dello sport è ricco di rivalità tra grandi campioni che hanno segnato intere epoche, determinando la creazione di fazioni opposte disposte a tutto per sostenere i loro beniamini rivendicandone il primato. Ecco quindi una carrellata dei duelli sportivi più accesi della storia, che hanno dato vita a vere e proprie diatribe e dibattiti tra i fan.

Duelli sportivi della storia: Maradona e Pelè

Nel calcio, lo sport più amato a livello globale, sono due i calciatori che si contendono ormai da decenni la palma di miglior giocatore di tutti i tempi: Maradona e Pelè.

Entrambi sono sudamericani e provenienti da famiglie poverissime. Qui finiscono però le loro similitudini e cominciano le differenze, piuttosto notevoli sia nel gioco che nella vita privata.

Pelè da bambino puliva le scarpe per guadagnare qualcosa per la famiglia e, considerando la povertà, non poteva permettersi un pallone e giocava con un calzino appallottolato o un mango. La sua fulgida carriera iniziò nel Santos, segnando la bellezza di 571 gol in 586 partita. Era un giocatore completo: veloce, potente, freddo sotto porta, con un dribbling ubriacante, una tecnica sopraffina ed un eccellente stacco di testa nonostante la statura contenuta. A fine carriera se ne andò negli Stati Uniti al New York Cosmos, senza confrontarsi mai col calcio europeo.

Maradona incantò sin da giovanissimo e, dopo le stagioni in Argentina, approdò in Europa a Barcellona. Qui non riuscì mai a trovare il feeling coi tifosi e con la società ed il meglio di sé lo ha dato nei 7 anni di Napoli. Con il piede sinistro faceva cose incantevoli, benché la sua caviglia sinistra perse il 30% della mobilità dopo l’intervento killer di Goikoetxea, difensore dell’Atletico Bilbao. Portò i primi storici scudetti a Napoli e quasi da solo trascinò una modesta Argentina alla vittoria del Campionato mondiale nel 1986.

Federer-Nadal: la precisione svizzera contro la fisicità spagnola

Anche uno sport più “aristocratico” come il tennis ha visto nascere rivalità che hanno segnato intere epoche. L’ultima decade del tennis è stata sicuramente dominata da Federer e Nadal che, pur avendo superato da tempo i 30 anni, restano tra i migliori tennisti al mondo.

Nonostante l’accesa rivalità sul terreno di gioco, fuori dal campo tra i due c’è grande stima e rispetto. Da un punto di vista tecnico Federer forse è superiore, più completo e può contare su una maggiore regolarità. Nadal fa della forza fisica e dell’agilità le sue armi migliori ed è praticamente imbattibile sulla terra rossa.

Marquez-Rossi, c’eravamo tanto amati

Nella Moto Gp una delle più grandi rivalità degli ultimi anni è quella tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Eppure inizialmente il pilota spagnolo era un grande tifoso del Dottore, come dimostra una foto di un Marques 15enne con un Rossi già vincente ed affermato.

Con gli anni le cose sono cambiate: quel bambino è cresciuto ed è diventato un rivale pericolosissimo per il pesarese. La rivalità tra i due è stata accesissima e non si è fatta mancare di nulla, neanche colpi proibiti tra staccate e sgasate.

Per citare alcuni episodi nel 2015 Marquez cadde in Argentina dopo un contatto con Rossi. Sempre nel 2015 capitò il fattaccio della Malesia, quando Rossi “disarcionò” Marquez dalla sua moto dopo una serie di manovre pericolose ed irritanti dello spagnolo. Il Dottore fu penalizzato partendo dall’ultima posizione a Valencia, perdendo di fatto la possibilità di vincere il titolo.

Coppi-Bartali, la coppia che incarnò le due anime dell’Italia del dopoguerra

Restiamo sulle due ruote, stavolta però quelle del ciclismo. La rivalità più famosa in questo sport è stata sicuramente quella tra Coppi e Bartali. Profondamente diversi da un punto di vista caratteriale, i due ciclisti incarnarono le due anime dell’Italia che stava formandosi dopo la seconda guerra mondiale.

Bartali, uomo semplice e legato alle tradizioni popolari, fu subito preso a cuore dal partito democristiano. Coppi invece, di indole laica, innovatore e salito alle luci della ribalta per la relazione con Giulia Occhini (la Dama Bianca), era il volto perfetto delle inclinazioni socialiste.

La loro rivalità su strada raggiunse livelli altissimi, ma segretamente si stimavano ed il loro rapporto era tutto sommato cordiale e quasi amichevole, come dimostra il famoso passaggio della borraccia immortalato durante una tappa del Tour de France.

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Francesco Ferrara

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