Il 20 novembre udienza per Salvini, oggi a Catania per l’inizio del processo, e sempre nella stessa data sarà sentito il presidente Conte, che si è detto sereno e pronto a collaborare con la magistratura. Su richiesta della difesa e delle parti civili il Gup, Giudice dell’udienza preliminare di Catania, ha disposto, nell’ambito del procedimento sulla nave “Gregoretti”, l’audizione del presidente del Consiglio e dei ministri Lamorgese e Di Maio e degli ex ministri Trenta e Toninelli. L’udienza sarà nell’aula bunker del carcere di Bicocca, a Catania.
Al centro della vicenda il caso della nave “Gregoretti”, con l’accusa nei confronti del leader leghista di aver privato della libertà personale i migranti a bordo, dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio, quando alla nave della Guardia costiera italiana arrivò l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta.
«Vengo processato in Tribunale a Catania per sequestro di persona, rischio 15 anni di galera per aver difeso i confini, la sicurezza e l’onore dell’Italia. Paura non ne ho, anzi sono orgoglioso di quello che ho fatto. Un saluto da Catania alla vigilia della mia udienza. Non mi era mai capitato nella vita, ma c’è sempre una prima volta. Andrò in Tribunale con l’animo tranquillo e la coscienza a posto, per aver salvato vite e difeso il mio Paese, forte anche del sostegno che mi arriva da voi e, devo dire con sorpresa, anche da molte persone che non la pensano come me ma mi hanno comunque inviato la loro vicinanza e il loro sostegno. Ho piena fiducia nei giudici, nell’Italia e negli Italiani. Senza paura, come sempre col sorriso e a testa alta», aveva affermato in precedenza Salvini sulla sua pagina Facebook.
Oggi l‘esponente politico ha aggiunto: «Per la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione, il giudice ha chiesto di sentire il presidente, altri ministri ed ex ministri: soddisfatto possa emergere che quanto ho fatto non l’ho fatto da solo, avvenendo comunque in un contesto di procedura giusta e corretta. Non so che cosa chiederà il giudice a Conte, Toninelli e agli altri convocati. Non l’abbiamo chiesto noi, perché non sono abituato a scaricare le responsabilità su altri e non cerco vendette. Ho la coscienza pulita e la tranquillità della coerenza, non c’è un reato nell’azione di governo che abbiamo condotto. In questo momento da italiano vorrei che il presidente del Consiglio e i ministri si occupassero esclusivamente dei problemi del Paese. Conto che in tribunale possano risolvere brevemente raccontando ciò che tutti sanno».
Manifestazione a Catania (dalla pagina Fb di Angela Cacciola)
Rifondazione Comunista: “Processare Salvini è necessario ma non sufficiente“
Sull’argomento è intervenuta Rifondazione Comunista: «La kermesse leghista a Catania poco ha a che fare con la libertà di espressione. Si tratta di un manifesto tentativo di intimidire la magistratura chiamata a processare l’ex ministro dell’Interno, accusato di un reato grave come il sequestro di persona, avendo impedito l’attracco a terra ad una motovedetta della Marina militare italiana che aveva raccolto 135 “pericolosi” richiedenti asilo, fra loro donne e bambini. Augurandoci che il processo possa svolgersi in piena autonomia e che sia forte in Sicilia la risposta dei movimenti antirazzisti e democratici, riteniamo però fondamentale che la giustizia non si fermi. Questo partendo dall’assunto che il rispetto dei diritti universali riconosciuti dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali non possono essere delegati neanche all’interpretazione della magistratura. Sono almeno 20 anni di politiche di proibizionismo xenofobo, messe in atto da governi diversi che hanno posto sotto sequestro i diritti e le convenzioni internazionali. Lo è un Parlamento che continua, a stragrande maggioranza, a finanziare i campi di tortura in Libia. Lo è un governo che non ha ancora modificato, ha solo abbassato i toni, le politiche di respingimento e di contrasto alla solidarietà. Lo è la Commissione europea che con il “New Act on Migration and Asylum” ha deciso di estendere le pratiche di restrizione dei diritti per chi fugge, da guerre, dittature, catastrofi ambientali, crisi economiche. Lo è una stampa che ignora volutamente le tragedie in mare che continuano a verificarsi. Sicilia e Italia intera devono tornare a poter essere luogo di accoglienza e salvezza e non cortine di filo spinato. Per questo parteciperemo alle mobilitazioni antirazziste e saremo presenti con Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea», sottolineano Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione, e Mimmo Cosentino, segretario regionale Sicilia PRC-S.E., Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
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