Pubblicato il 8 Gennaio 2021
Centenario della nascita di Leonardo Sciascia: il regista e scrittore Roberto Andò lo ricorda sulla sua pagina Facebook. Un ricordo che nasce dalla sua giovanile frequentazione con Sciascia.
Il ricordo
«8 Gennaio 1921 – 8 Gennaio 2021.
Oggi, 8 gennaio 2021, celebriamo il centenario della nascita di un grande scrittore e di un grande italiano: Leonardo Sciascia. Ho avuto la fortuna, e il privilegio, di essergli amico, e molto di quello che conosco e ho capito della vita, e di quel rapporto oscuro che da sempre vi si nasconde tra verità e menzogna, lo devo a lui. Era un uomo mite ma inflessibile. Era nato a Racalmuto, in una terra di zolfare, figlio di zolfatari, e anche lui destinato a quel mestiere se non avesse precocemente rivelato il genio del grande scrittore. Il talento di uno scrittore tra i più grandi che l’Italia abbia mai avuto. Ha raccontato i grandi temi dell’umanità in ogni tempo: il potere, la morte, la giustizia. I suoi libri, con quelli di Pasolini, oltre a scatenare polemiche furiose, hanno inciso profondamente nella coscienza degli italiani, e forse sono uno dei pochi esempi di letteratura che abbia provocato consapevolezza e cambiamenti tangibili nel modo di pensare della gente. Basti dire che prima di lui la parola mafia non aveva mai avuto cittadinanza in un romanzo. Per ricordarlo, e per celebrare questo importante anniversario, ho scelto un breve passo della sua introduzione alle Parrocchie di Regalpetra, il suo libro d’esordio. Il libro con cui Sciascia cominciò il suo luminoso racconto del mondo attraverso la vita del paese in cui era nato.»
«Ho tentato di raccontare qualcosa della vita di un paese che amo, e spero di aver dato il senso di quanto lontana sia questa vita dalla libertà e dalla giustizia, cioè dalla ragione. La povera gente di questo paese ha una gran fede nella scrittura, dice – basta un colpo di penna – come dicesse – un colpo di spada – e crede che un colpo vibratile ed esatto della penna basti a ristabilire un diritto, a fugare l’ingiustizia e il sopruso. Paolo Luigi Courier, vignaiuolo della Turenna e membro della Legion d’Onore, sapeva dare colpi di penna che erano come colpi di spada; mi piacerebbe avere il polso di Paolo Luigi per dare qualche buon colpo di penna: una “petizione alle due Camere” per i salinari di Regalpetra per i braccianti per i vecchi senza pensione per i bambini che vanno a servizio. Certo, un po’ di fede nelle cose scritte ce l’ho anch’io come la povera gente di Regalpetra: e questa è la sola giustificazione che avanzo per queste pagine.»
Leonardo Sciascia – Le parrocchie di Regalpetra (Adelphi)
L’incontro
«(…) L’altra grande tappa nella mia formazione è la conoscenza di Leonardo Sciascia, il mio maestro, del quale ricordo sempre la disponibilità e la naturalezza con la quale parlava di letteratura. Per un periodo lo incontravo quasi ogni giorno, nel primo pomeriggio, nella sua casa di Villa Sperlinga, e parlavamo di libri, spesso mi regalava quelli che voleva che leggessi. È stato lui a chiedermi se scrivevo e a spingermi a mostrargli le mie prime prove. Ė stato lui a farmi collaborare con il Giornale di Sicilia, Il Globo (di cui Sciascia era titolare della critica cinematografica, io ero il suo vice), Reporter e il settimanale Fine Secolo, diretto da Adriano Sofri. La nostra frequentazione è continuata quando divenne deputato per il Partito Radicale, a Roma. Lì la nostra amicizia si intensificò, sino ai suoi ultimi giorni.» (Roberto Andò: dichiarazioni dal libro di Marco Olivieri, La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò, Edizioni Kaplan, 2013 e 2017, n.d.r.).