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Il Comune di San Vincenzo risponde alla Parchi Val di Cornia

Pubblicato il 6 Settembre 2022

Il Comune di San Vincenzo ha ricevuto il primo settembre 2022 la nota con cui la Società richiama, giustamente, all’ottemperanza dell’art 30 dello Statuto in cui si impegna la Società stessa a redigere ed inviare alla Conferenza dei Sindaci la proposta di piano operativo previsionale per l’anno successivo.


Al fine di redigere un conto economico realistico, ancora una volta giustamente, si richiama la necessità di far chiarezza sui contratti di servizio in scadenza il 31/12/2022 in modo tale che la Società possa dimensionare le previsioni sulle prospettive che verosimilmente si determineranno. Sebbene queste considerazioni debbano ritenersi non solo legittime ma anche opportune da parte di un organo di direzione e gestione aziendale, è altresì ineludibile evidenziare come l’attuale assetto non rispecchi affatto la finalità con cui la Società si è costituita e sviluppata e, cosa ancor più importante per il Comune di San Vincenzo, siano ben lontane dagli obiettivi condivisi dai Comuni soci per il rilancio della stessa Società.


Detto altrimenti, la necessità è quella di sottoscrivere un unico contratto di servizio che includa tutti i Comuni soci e tutti i beni da gestire poiché la natura indivisibile del patrimonio gestito dalla Parchi Val di Cornia sta alla base dell’esistenza della stessa Società e il venir meno di questo principio ha coinciso con l’inizio della crisi verticale che l’ha interessata.


Quindi innanzi tutto si precisi che cosa si vuol ottenere: un contratto di servizio per ciascun comune che voglia dare in gestione beni alla Parchi (in questo caso San Vincenzo sarebbe escluso) oppure un unico contratto di servizio che ritorni a conferire alla gestione unitaria del patrimonio indiviso ambientale e culturale della Val di Cornia, quella dimensione sovracomunale oramai da tempo persa?
Il quesito è dirimente per il futuro della sovracomunalità, forse persino delle definizione di Val di Cornia poiché se è vero che la Società Parchi è stata uno dei frutti della ricca esperienza di coordinamento tra i Comuni della “Val di Cornia”, è altrettanto vero che oggi rimane l’ultimo significativo lascito di quella stagione e il suo venir meno configura l’esaurirsi di una stagione politica e amministrativa che in tempi medi potrebbe non essere ricostituibile.

La questione che però in questa fase ci troviamo costretti a porre è l’abbandono costante, reiterato e inaccettabile delle linee di indirizzo per il rilancio della società condivise dai Comuni soci e allegate al bilancio previsionale 2022.
Il Comune di San Vincenzo, nonostante non abbia nessun bene gestito dalla Parchi, si è impegnato per la cifra di 110.000€ per il 2022, 80.000 per il contributo annuale e 30.000 come arretrati in quanto somme spettanti per l’anno 2020 non versate dalla precedente amministrazione.

Tale impegno era subordinato all’attuazione del documento di rilancio della Società, del tutto disatteso a partire dal punto per San Vincenzo dirimente, della modifica allo Statuto che oggi attribuisce pieni e illimitati poteri ad un solo Comune relegando, quando va bene, al ruolo di comparse gli altri Enti.
Stante il perdurare degli elementi che riconosciamo come ostativi ad un diverso rapporto tra i Comuni soci e, conseguentemente, al rilancio della Società, senza l’attuazione delle prime e indispensabili riforme richieste, il Comune di San Vincenzo non è in grado di garantire alcunché per il prossimo futuro.
Pur riconoscendo il valore strategico assoluto della Parchi e pur essendo, come dimostrato per l’anno in corso, disponibili a sostenere la gestione dell’azienda di cui siamo azionisti, non siamo più in grado di motivare ai nostri azionisti, i cittadini di San Vincenzo, i contributi che riconosciamo alla Società.
Si tratta, in momenti di crisi durissima, di prelevare soldi dalle casse comunali per finanziare una Società in cui non abbiamo voce in capitolo, per la quale abbiamo redatto un piano di rilancio disatteso e che allo stato non gestisce alcunché per il Comune.


A questo punto il Comune di Piombino decida se è disposto a modificare lo Statuto in modo tale che le scelte strategiche e di indirizzo debbano essere votate a maggioranza dei due terzi, come chiediamo da quando ci siamo insediati, oppure se vuol mantenere l’egemonia indiscussa delle scelte strategiche per la Società, nel qual caso si dovrà prendere atto della modifica della stessa da Parchi Val di Cornia a Parchi Piombino.


A questa trasformazione, se non vuol essere accusato di partigianeria, lo stesso Consiglio di Amministrazione anche in considerazione delle difficoltà operative che derivano dalle profonde divisioni tra i comuni soci, deve opporsi.
Tutto ciò premesso si chiede che:
• la Società Parchi si adoperi per sottoscrivere un unico contratto di servizio che includa tutti i Comuni della Val di Cornia e tutti i beni conferiti in gestione in modo da preservare corretta visione unitaria del patrimonio
• I Comuni soci portino nei rispettivi Consigli Comunali le modifiche allo Statuto necessarie e sufficienti a garantire pari dignità ai comuni soci istituendo la maggioranza qualificata dei due terzi per l’approvazione delle delibere sugli atti strategici e di indirizzo (piani di investimento, tutti gli atti di bilancio, nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione e acquisizione o dismissione del patrimonio della Società).
Resta inteso che, nel caso di accoglimento delle richieste, il Comune di San Vincenzo non sarà solo ben lieto di continuare a sostenere economicamente la Società, ma vorrà farsi protagonista del rilancio progettuale e gestionale del nostro patrimonio culturale e ambientale ridiscutendo anche la gestione dei beni recentemente tolti alla Parchi.