Pubblicato il 3 Settembre 2020
Marmolada – Secondo uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) pubblicato a fine 2019, il ghiacciaio della Marmolada, nelle Dolomiti, sarebbe sparito entro 30 anni. Ma per i glaciologi dell’Università di Padova, la previsione potrebbe essere stata troppo ottimistica. Basandosi sui dati delle ultime campagne di misurazione, gli esperti sostengono che il gigante bianco delle Dolomiti potrebbe avere non più di 15 anni di vita rimasti.
Il ghiacciaio della Marmolada: ha perso l’80% del volume in 70 anni
Si tratta comunque di una stima, non di un calcolo preciso. Ma ciò che è certo è che il ghiacciaio si sta sciogliendo sempre più velocemente. «Negli ultimi 70 anni – afferma Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto – ha ormai perso oltre l’80% del proprio volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali. Le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più».
Le cause dello scioglimento
La causa non sono soltanto le alte temperature, osserva il prof. Mauro Varotto: arretra perché si è assottigliato il volume, non è più un ‘sistema’ vivo, comincia a erodere la superficie e quando lo spessore è inferiore a 1-2 metri lo scioglimento accelera velocemente.
«La sua superficie – osserva Mauro Varotto, docente di Geografia e Geografia culturale presso l’Università degli Studi di Padova.– è passata da circa 500 ettari stimati da Richter nel 1888 ai 123 ettari del 2018. Dal 2010 al 2020 la fronte è arretrata in media di 10 metri l’anno sui 9 segnali di misura». Il ghiacciaio arretra più velocemente soprattutto quando lo spessore è inferiore a 1-2 metri. Non si tratta di un fenomeno omogeneo: se in alcuni punti non ci sono più i 50 metri che erano stati rilevati dai georadar nel 2005, nei punti più in salute potrebbe misurare ancora 20-30 metri di ghiaccio.
Ma le aree meno spesse sono sufficienti a determinare una sua rapida ritirata. Per capire perché la previsione degli scienziati è così drastica, bisogna tenere conto proprio dell’accelerazione nello scioglimento del ghiacciaio che si è verificata negli ultimi anni. «Se estendessimo il trend di riduzione di superficie degli ultimi 100 anni (3 ettari/anno) – spiega Varotto – la fine del ghiacciaio è fissata per il 2060; se consideriamo il trend di contrazione degli ultimi 10 anni (5 ha/anno), la fine viene anticipata al 2045. Ma il trend degli ultimi 3 anni è ancora più allarmante (9 ha/anno) e potrebbe portare alla scomparsa di buona parte del ghiacciaio già nel 2031».
Quello della Marmolada non è un caso isolato. Nell’ultimo secolo, i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura.
L’unica buona notizia, in questi mesi di lockdown nel mondo, è stata la riduzione delle emissioni di CO2 indotta dalla pandemia Covid, che influisce sul clima planetario, ma è poca cosa per invertire un trend come quello dei ghiacciai delle Alpi il cui orologio, negli ultimi anni, ha iniziato a correre più veloce.