Con un emendamento alla legge di bilancio firmato dal centrodestra (il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone (nella foto d’apertura) di Fratelli d’Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia) si cancella il bonus per i diciottenni introdotto dal Governo Renzi.
Bonus 18enni verso la cancellazione. Il bonus, consente l’acquisto di libri, giornali, ticket per cinema e spettacoli dal vivo, ingressi a mostre e musei. Quest’anno sono oltre 441 mila i ragazzi che si sono registrati all’app per usufruire del bonus. Una spesa per il Governo di circa 230 milioni euro che verrà destinata sul Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo, il Fondo per gli operatori dell’editoria e delle librerie, il Fondo per lo spettacolo dal vivo, ma anche a favore delle “attività di rievocazione storia della Girandola di Roma” di cui lo stesso Mollicone è da anni uno dei promotori. Inevitabili le polemiche: protestano Confindustria Cultura, Federculture, l’Associazione degli editori e varie organizzazioni dei librai, oltre a tutte le opposizioni, dal terzo polo al Pd.
Per l’ex ministro Dario Franceschini “il paradosso è che ora che finalmente i fondi c’erano il nuovo governo li ha utilizzati per finanziare altro. “Sarebbe bastato modificare le norme di attuazione o anche il nome se avessero voluto dare una nuova identità alla misura – spiega Franceschini – . Invece hanno speso i fondi per altro e ora non hanno nulla per finanziare la nuova carta.
Ma perché il Governo Meloni cancella il bonus 18enni? Gimmi Cangiano di Fratelli d’Italia parla di “polemiche pretestuose e fuori contesto”, specificando che “App18 non ha mai del tutto assolto alla funzione per cui era stata ideata diventando una sorta di lasciapassare per comprare di tutto, dai cellulari ai videogiochi”. Lo stesso Mollicone ritiene che “la norma va resettata perché ci sono indagini della Gdf e delle procure tutt’ora in corso, la Corte dei conti è arrivata a ipotizzare il danno erariale ed anche il Consiglio di Stato a giugno, quando l’ex ministro Franceschini che ora protesta era ancora in carica, ha inviato un parere favorevole a questa misura elencando però tantissime condizionalità”.
“I 230 milioni della App 18 – precisa Giorgio Mulè (Forza Italia) – non sono tolti alla cultura, sono soldi che restano tutti nel perimetro culturale che viene solo ridisegnato e saranno destinati a una nuova Carta della cultura che però sia in grado di evitare le truffe ai danni dello Stato per milioni di euro”. I 500 euro del bonus 18enni potevano essere usati per acquistare praticamente qualsiasi cosa con un semplice stratagemma: bastava acquistare libri o prodotti ammessi dalla normativa e poi, d’accordo col commerciante, fare il reso ricevendo in cambio un buono che poi si può spendere a piacere nello stesso negozio acquistando altro.
Ammonterebbe a 9 milioni di euro il totale delle truffe che hanno interessato 18App, secondo la guardia di finanza. Fratelli d’Italia promette di convocare a inizio tutte le categorie coinvolte per definire le linee di una nuova “carta cultura”.
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele…