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BOLOGNA, ITALY - MAY 26: A big panel with the artwork by italian artist Gianluca Costantini claiming the freedom for Patrick Zaki, citizen of Bologna and student at University of Bologna who is detained in Egypt, is seen on the Palazzo Notai facade at Piazza Maggiore on May 26, 2020 in Bologna, Italy. (Photo by Roberto Serra - Iguana Press/Getty Images)

Il ricercatore Patrick Zaki ora cittadino onorario della città di Bologna

Lo studente e attivista egiziano, in Italia per seguire un master all’Università di Bologna, è stato arrestato lo scorso 7 febbraio all’aeroporto del Cairo, oggi il Consiglio comunale di Bologna ha approvato ieri un ordine del giorno che “invita il Sindaco a conferire la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki.

Pubblicato il 8 Luglio 2020

Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato ieri un ordine del giorno che “invita il Sindaco a conferire la cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki, riconoscendo nella sua figura quei valori di libertà di studio, di pensiero e partecipazione pubblica, propri di questo territorio e delle istituzioni che lo rappresentano”.

Chi è Patrick Zaki?

27 anni, studente e attivista egiziano, in Italia per seguire un master all’Università di Bologna, è stato arrestato lo scorso 7 febbraio all’aeroporto del Cairo dove era appena atterrato con un volo proveniente dal nostro paese. Dopo averlo preso in consegna e interrogato, la polizia lo ha condotto alla procura di Mansoura dove è tuttora in stato di fermo, e dove gli sono stati contestati i reati di “istigazione al rovesciamento del governo e della Costituzione“. Secondo gli avvocati della sua famiglia, Zaky è stato arrestato in seguito a un ordine di cattura spiccato nel 2019 ma mai notificato. In detenzione, lo studente sarebbe stato oggetto di pestaggi e torture, tra cui l’elettroshock.

La lettera alla famiglia

Il giovane si torva ancora in una prigione in Egitto da 150 giorni, e la prossima udienza per lo studente è prevista il 12 luglio, nel frattempo dal carcere arriva una buona notizia da parte di Patrick, lo studente sta bene e lo dice tramite una lettera alla famiglia:

“Cari, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene. Famiglia, amici, amici di lavoro e dell’Università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole”. Il testo è stato pubblicato su Facebook dalla rete di attivisti ‘Patrick Libero’. 

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