Pubblicato il 25 Agosto 2020
Al di là del virus è la paura che fa i danni maggiori e che crea situazioni poco piacevoli per tutti. A creare scontri, questa volta è il “test rapido”-
Accade anche che qualche vicenda lascia l’amaro in bocca, soprattutto, quando un sindaco credendo di fare bene, chiede di fare un test rapido non solo ai vacanzieri che rientrano dall’estero o da altre zone, che sembrano essere maggiormente a rischio, ma anche dai comuni adiacenti.
E’ quanto accaduto nelle scorse ore, quando il sindaco di Teano, Dino D’andrea, ha emesso un’ordinanza in cui “si invitano tutti i Cittadini provenienti dal Comune di Roccamonfina nonché tutti i soggetti che facciano rientro da vacanze dall’estero a registrare la loro presenza sul territorio del Comune di Teano presso il Comando di Polizia Municipale allo scopo di essere sottoposti al test rapido”.
Ordinanza che ha creato non pochi malumori sul territorio.
Per questa ragione il sindaco D’Andrea ha ravvisato la necessità di fornire spiegazioni per questa scelta che individua “non come una ordinanza ghettizzante o discriminatoria, quanto piuttosto come un mezzo necessario per tutelare due comunità contigue, in cui esistono rapporti di interscambio. Scambi professionali e familiari”.
“Il kit rapido serve per fermare un interscambio dell’infezione. – ha spiegato il sindaco -Lo abbiamo fatto per Carinola, per Mondragone e ora che esiste un picco endemico a Roccamonfina, lo facciamo anche per questo comune. Lo facciamo per evitare l’effetto feedback e l’effetto ping pong del virus fra le due comunità”.
In sintesi per evitare che una volta cessato il picco a Roccamonfina possa passare a Teano e di nuovo da Teano a Roccamonfina, in un “gioco” infinito.