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Ilaria Salis

Ilaria Salis: “In malafede chi incolpa gli occupanti di case disabitate”

Pubblicato il 24 Giugno 2024

“Chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari”. Così Ilaria Salis. Fanno discutere le parole della neoparlamentare europea eletta nelle fila di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra).

La deputata con un articolato post pubblicato sul suo “Mio nuovo e unico profilo social”, così come ha definito quello aperto su Instagram a inizio mese, il 3 giugno, ha detto la sua sull’adesione ai movimenti per la casa.

Rispondendo anche ad Aler, l’ente che gestisce gli alloggi popolari di Regione Lombardia, che le ha chiesto 90mila euro come arretrati perché trovata in una abitazione occupata nel 2008.


“A Milano le case popolari sfitte sono più di 12mila, di cui oltre cinquemila del Comune e oltre settemila di Aler, numero che considerando la città metropolitana sale a 15 mila. Dunque un quinto delle case popolari non è assegnato”, sottolinea Salis.

In lista per avere alloggi popolari ci sono 10 mila famiglie ma, ha aggiunto, negli ultimi tre anni le abitazioni effettivamente assegnate sono state 2.818. E le case non assegnate che vengono occupate di solito sono “in condizioni fatiscenti” e sono abbandonate da anni.

“In questo contesto di strutturale emergenza abitativa i movimenti di lotta per la casa agiscono per aiutare il prossimo” e sono “un baluardo di resistenza contro la barbarie della nostra società”, spiega.

“Dunque incolpare gli occupanti per il dissesto dell’edilizia popolare pubblica sottolinea o la malafede di chi ben conosce il vuoto pneumatico delle politiche dell’abitare, l’incompetenza degli enti gestori e la speculazione del mattone o l’ignoranza abissale di chi non ha mai messo i piedi fuori dalla circonvallazione”, denuncia.

“Piaccia o meno c’è chi continuerà a lottare in nome di tale principio richiamandosi alle lotte del passato ed entrando in contatto con quelle del futuro”, conclude.