Pubblicato il 10 Agosto 2024
Una delle tante polemiche che ha caratterizzato le Olimpiadi 2024 riguarda Imane Khelif, dinanzi alla quale si è arresa l’azzurra Angela Carini dopo appena 45 secondi. Anche le altre avversarie hanno sollevato delle polemiche perché il suo corpo presenterebbe variazioni delle caratteristiche del sesso.
La pugile algerina alla fine ha vinto l’oro nella boxe nella categoria 66 kg, battendo in finale la cinese Yang Liu con un verdetto unanime, in quanto i 5 giudici le hanno assegnato la vittoria di tutti e 3 i round.
La vittoria all’unanimità
Nel primo round la pugile algerina ha piazzato due colpi puliti, portandosi avanti per 10-9. La storia si è ripetuta anche nel secondo round, quando la Khelif ha tenuto a distanza la pugile cinese. Nella terza ripresa è stata ancora l’africana a menare le danze e ha chiuso con un altro 10-9, vincendo una storica medaglia d’oro per l’Algeria. Allo stadio Philippe-Chartier del Roland Garros c’erano tantissimi algerini, che hanno fatto un tifo indemoniato per la loro beniamina.
Imane Khelif contro gli attacchi: “Sono nata donna”
Questa vittoria porrà fine alle polemiche? Non si sa, la cosa certa è che la Khelif è orgogliosa del risultato ottenuto e si è voluta togliere qualche sassolino nella scarpa. In molti l’hanno accusata di essere una transessuale, quando in realtà il termine corretto per definirla è intersex, cioè una persona che nasce con caratteristiche sessuali che non rientrano nelle tipiche definizioni di maschile o femminile.
La Khelif già aveva lanciato un appello chiedendo di smetterla col bullismo, un fenomeno che “divide i popoli e uccide le persone”. Ora, con la medaglia d’oro appesa al collo, si è presa la sua rivincita rivendicando a pieno titolo la vittoria ottenuta. La pugile ha sottolineato che lei è nata donna e ha vissuto come donna, e questa vittoria per lei ha un sapore speciale proprio perché i suoi nemici non hanno digerito il suo successo.
Ha ricordato che lei merita a pieno titolo questa vittoria, poiché ha lavorato per 8 anni per conquistare questa medaglia senza dormire e nessuno può dunque scalfire il suo successo. Ora Imane Khelif potrà tornare come una vera eroina in patria, dove l’accolgono a braccia aperte.