Pubblicato il 7 Febbraio 2024
Qualche giorno fa sui social Elena Basile pubblicò un video dove senza mezze misure attaccava Liliana Segre, accusandola di piangere solo per i bambini ebrei e di ignorare i bambini palestinesi dopo la guerra scoppiata tra Hamas e Israele. Parole molto dure alle quali la senatrice ha replicato dando incarico al suo penalista di fiducia, l’avvocato Vincenzo Saponara di Milano, di querelare l’ex funzionaria della Farnesina. La Basile, preso atto della querela, ha risposto: “Le denunce e le querele alimentano il clima d’odio e di antisemitismo”.
Il video “incriminato” di Elena Basile
“Cara signora Segre, lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre” – così ha esordito Elena Basile nel video della discordia, per poi aggiungere: “ci racconta di come la sua memoria sia tormentata, non solo nel giorno della memoria, ma per 365 giorni, da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei?”.
Secondo l’ex ambasciatrice italiana la Segre si preoccuperebbe solo dei bambini ebrei: “I bambini palestinesi non la toccano? Ma capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra, oltre a quelli morti ogni 4-5 minuti?”. Nel corso del video la Basile ha evidenziato le responsabilità di Israele e ha invitato la Segre e anche il presidente Mattarella a condannare con forza l’aggressione dell’esercito israeliano.
Il passaggio più scioccante è stato quando la Basile ha invitato la Segre a non imitare i nazisti, crudeli assassini verso i bambini ebrei ma padri amorosi verso i loro figli: “Sa che i tedeschi erano molto buoni con i loro bambini, anche i nazisti avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi e non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei, lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte degli ebrei ma non per gli altri? No signora non mi deluda”, per poi concludere: “Dovete condannare Israele e riconoscere lo stato della Palestina. Non ci deluda”.
La replica del figlio di Liliana Segre
Le parole della Basile hanno sollevato un vero polverone e il figlio di Liliana Segre, Luciano Belli Paci, ha prontamente replicato: “Ho scritto alla Basile. Tolga di mezzo questa cosa, che è falsa, si scusi, altrimenti la dobbiamo querelare”, per poi aggiungere: “Ieri notte mi sono pervenute due mail della Dott.ssa Elena Basile, in risposta alla mia mail di contestazione di ieri mattina. Basile sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l’hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare. Si dichiara inoltre felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici. Infine, si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre”.
Tuttavia Belli Paci in un comunicato stampa ha detto che “i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano”, precisando che la Basile “non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute nel video”.
Elena Basile dal canto suo, quando è venuta a conoscenza della querela nei suoi confronti, ha detto all’Ansa: “Mi dispiace perché la senatrice con il suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune e a contrastare i doppi standard. Le denunce e le querele alimentano il clima d’odio e di antisemitismo”.