Straordinaria impresa dell’Italia di rugby: battuto il Galles 24-21. Azzurri nella storia del Sei Nazioni

L’Italia di rugby entra nella storia, andando a vincere in Galles per 24-21 davanti ai 75.000 spettatori di Cardiff. L’allenatore azzurro Gonzalo Quesada è stato protagonista del miglior Sei Nazioni di sempre dell’Italia. Nelle sue prime 5 partite ha vinto contro la Scozia e il Galles, ha pareggiato con la Francia e ha perso di misura contro l’Inghilterra. L’unica partita “sbagliata” è stata quella contro la fortissima Irlanda.

Il primo tempo

Nonostante l’assenza di un big come Capuozzo, l’Italrugby ha sfoderato una prestazione maiuscola sin dalle prime battute. Al 7′ Paolo Garbisi apre le marcature con un calcio piazzato, replicato successivamente al 14′ fissando il risultato sul 6-0.

L’Italia contiene la reazione del Galles e al 20′ arriva anche la prima meta azzurra con Monty Ioane che porta il risultato sull’11-0, alla quale però non sussegue la trasformazione di Garbisi.

Gli attacchi dei gallesi sono poco convinti e confusi e l’Italia placca e pressa altissimo, con una mischia sempre superiore a quella dei padroni di casa.

Il secondo tempo

Nella ripresa il Galles cerca il tutto per tutto e attacca a testa bassa, ma è ancora l’Italia a colpire con una meta al 47′ di Lorenzo Pani dopo una bellissima azione corale. Garbisi trasforma anche il successivo calcio, inchiodando il punteggio sul 18-0.

A questo punto il Galles rialza la testa e inizia a premere forte. Il muro dell’Italia regge fino al 64′, quando trova la metà al 64′ con Dee con annessa trasformazione, che porta il risultato sul 18-7. L’Italia, nonostante la stanchezza, resiste bene e anzi al 71′ trova anche il piazzato di Garbisi. Il successivo calcio di Page-Relo al 74′ mette gli azzurri in una situazione di tranquillità e a nulla servono le due mete gallesi a tempo quasi scaduto.

L’Italia conquista la seconda vittoria al Sei Nazioni e, per una volta, lascia il poco ambito cucchiaio di legno, che va a chi arriva ultimo, al Galles. L’Italia conclude il più bel Sei Nazioni della sua storia, entrando nella leggenda della palla ovale.