Fa paura soltanto a nominarla. E’ l’Imu, l’Imposta municipale unica, quella che riguarda il bene privato più prezioso, la casa. Manca poco alla scadenza di giugno, quella di lunedì 17, quando bisognerà versare l’acconto della tassa sugli immobili. Non mancano le novità. Innanzitutto, facciamo subito chiarezza su chi non dovrà pagarla. Ecco la svolta, non si parla più di “prima casa”, ma di “abitazione principale”.
Il cambiamento della definizione sintetizza un cambiamento non da poco, perché sono esentati i proprietari delle abitazioni dove si dimora abitualmente. Non importa se nello stesso Comune di residenza vi siano altri immobili di proprietà e quando siano stati acquistati.
Quel che fa fede è la quotidianità, quindi niente Imu per l’effettivo focolare, insomma, anche se si tratta della seconda casa familiare.
Inoltre, sono stati inseriti nuovamente nell’elenco degli immobili che beneficiano dell’esenzione i fabbricati merce destinati alla vendita dal costruttore, i fabbricati rurali utilizzati da un imprenditore agricolo in comodato d’uso e per i proprietari di immobili utilizzati per ospitare cinema, teatri, sale da concerto e discoteche. Resta anche invariato l’esonero per le case occupate abusivamente, quindi, nessuna imposta sarà dovuta per immobili in possesso ma occupati abusivamente.
L’imposta che ingloba anche la Tasi, da quando la Tariffa unica su Servizi Indivisibili è stata abolita, si deve pagare con il modello F24, bollettino postale, PagoPA. nel quale bisogna inserire il codice del Comune. I codici sono a disposizione sui siti ufficiali delle amministrazioni, sui quali si potranno consultare anche le delibere con specificato tutto nei dettagli. Se i Comuni non pubblicano le delibere, si applicano a conguaglio le aliquote nazionali.
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