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In onda su RAI 5 il 23 aprile alle 21.15 “Baia – I restauri del Parco Archeologico Sommerso”: le foto

In onda su RAI 5 il 23 aprile alle 21.15 “Baia – I restauri del Parco Archeologico Sommerso”

Pubblicato il 19 Aprile 2021

Uno straordinario viaggio alla scoperta di Baia, centro della “dolce vita” del mondo antico – oggi sommerso nel golfo di Pozzuoli – attraverso un esclusivo accesso alla campagna di restauri subacquei.

Film documentario prodotto da GA&A Productions e Filmare Entertainment e in collaborazione con RAI CULTURA.

Andrà in onda venerdì 23 aprile in prima serata su Rai 5 il film documentario “Baia – I restauri del Parco Archeologico sommerso”, scritto e diretto da Marcello Adamo con la collaborazione ai testi di Andrea Branchi.

Il documentario, della durata di 52 minuti, prodotto da  GA&A Productions e Filmare Entertainment in collaborazione con RAI CULTURA, è realizzato grazie alla sinergia con l’Istituto Centrale per il Restauro, il Parco archeologico dei Campi Flegrei e il CNR.

Dalla cooperazione tra enti e istituti nasce l’ambizioso progetto della campagna di restauro permanente, della quale il documentario racconta alcune fasi. Le straordinarie ed emozionanti riprese subacquee documentano l’intervento del team multidisciplinare di tecnici, scienziati e ricercatori ai quali è affidato l’arduo compito di preservare attraverso tecniche pionieristiche i reperti custoditi in fondo al mare.

Si tratta di un lavoro unico al mondo, al quale sono rivolte le attenzioni della comunità scientifica internazionale oltre a quelle di milioni di appassionati. 

La delicatissima campagna di restauro a Baia rappresenta il cuore del film, che mira a mostrare la complessità di un intervento di risanamento di un’area archeologica sommersa ma anche a ipotizzare, partendo da alcuni rilievi topografici subacquei, come doveva presentarsi Baia nel momento del suo massimo splendore. Attraverso l’uso della computer grafica, dopo un lungo lavoro di ricostruzione che si è avvalso della consulenza di Gennaro di Fraia , il documentario offre un’immagine viva e vitale di Baia, della quale scopriamo le ville e l’affaccio sul mare che ne facevano un rifugio dall’austera e frenetica vita della capitale per gli imperatori e i romani facoltosi.

Gennaro Di Fraia, archeologo: “Il documentario restituisce per la prima volta il vero volto di Baia sommersa. Le immagini realizzate compongono un superbo affresco di come fosse Baia all’apice del proprio splendore, offrendo un quadro memorabile della città termale prediletta dagli imperatori romani.”

Fabio Pagano, Direttore del Parco archeologico dei Campi Fregrei: “Il Parco archeologico dei Campi Flegrei si conferma, in questo documentario, come il Parco della Ricerca, in primis archeologica, ma anche in tecnologie, nel restauro, nella geologia. Il contesto dei Campi Flegrei è certamente un attrattore per studiosi che, relazionandosi fra loro, ci permettono di sviscerare infiniti aspetti del mondo antico, ma anche i riflessi che di esso si riverberano sul paesaggio contemporaneo”.

Barbara Davidde, Soprintendente Istituto Centrale per il Restauro, e Roberto Petriaggi:  “I contenuti scientifici sono resi con un linguaggio accessibile e comprensibile anche ai non addetti ai lavori, pur rimanendo ancorato al necessario rigore tecnico-scientifico”

Sulla realizzazione del progetto, i produttori del documentario Gioia Avvantaggiato e Marcello Adamo, hanno dichiarato:

Gioia Avvantaggiato“Questo lavoro si inserisce perfettamente nel percorso della GA&A Productions, che da 30 anni è impegnata nel raccontare con orgoglio e rigore in Italia e all’estero le eccellenze italiane.”

Marcello Adamo“Per anni siamo stati spettatori di numerose produzioni estere dedicate all’area di Pompei e dei Campi Flegrei. Riuscire a realizzare  un documentario  tutto italiano,  rigoroso che racconti l’unicità di un territorio a me caro e l’impegno appassionante nella realizzazione dei restauri, rappresenta per me e per la Filmare Entertainment un sogno che si realizza.”

Le continue scoperte effettuate dagli archeologi testimoniano che sono ancora molti i tesori archeologici da trovare e tutelare, anche in considerazione del fatto che solo una piccola parte dell’area archeologica è stata studiata. Si tratta di un passo cruciale per trasferire questo immenso patrimonio alle generazioni future, che saranno presto chiamate a preservare questo straordinario Parco Archeologico.

Baia, una delle eccellenze dell’archeologia italiana, si prepara a un nuovo splendore.