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Aria di riforme a New York. Il Governatore firma quattro leggi di un pacchetto da dieci che va a riformare in modo radicale la polizia dello stato.

In risposta all’indignazione e alle proteste di piazza lo Stato di New York accelera sulla riforma della polizia.

Aria di riforme a New York. Il Governatore firma quattro leggi di un pacchetto da dieci che va a riformare in modo radicale la polizia dello stato

Pubblicato il 15 Giugno 2020

Dopo due settimane di forti proteste dovute alla morte dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis per mano della polizia locale qualche stato americano inizia a dare una risposta a chi chiede giustizia e parità di trattamento.


Nella città dove è avvenuto l’omicidio, che ha indignato non solo molti americani ma anche dei cittadini di altri paesi, il consiglio comunale ha votato a maggioranza per l’avvio di una riforma della polizia tramite taglio dei fondi al dipartimento e smantellamento dello stesso nella prospettiva di ricostituirlo secondo nuovi criteri e soprattutto con l’appoggio della comunità.


Allo stesso modo, nello Stato di New York la pressione esercitata dalla cittadinanza in costante protesta ha portato a una netta accelerazione nel processo di rinnovamento delle leggi e degli statuti che riguardano tanto gli agenti di polizia quanto quelli in forze presso i penitenziari e il corpo dei vigili del fuoco. Così, in anticipo su tutti gli altri stati dell’unione, New York risponde all’indignazione e alle richieste di un’ampia parte dell’opinione pubblica locale proponendo un pacchetto di leggi piuttosto radicale.


Nel presentare e firmare le prime quattro leggi di una serie da dieci Andew Cuomo ha dichiarato “oggi abbastanza è abbastanza” e poi “non si tratta solo dell’omicidio del signor Floyd. Si tratta di essere stati qui prima, molte, molte volte prima” intendendo che questa risposta da parte della sua amministrazione non è legata a questo ultimo caso, che ha smosso le coscienze, ma al complesso di casi simili a questo già accaduti in passato, anche nello Stato di New York.


L’insieme di leggi presentato ora era in realtà già pronto da anni ma bloccato a causa dell’opposizione da parte delle forze dell’ordine. Mercoledì scorso il Senato e l’Assemblea dello stato hanno approvato i 10 progetti di legge, quattro dei quali già firmati da Cuomo durante il briefing quotidiano di venerdì con la stampa, affiancato dalle madri di due vittime di violenze per mano della polizia e l’attivista Reverendo Al Sharpton.

La nuova riforma voluta dal Governatore di dello stato di New York Andrew Cuomo prevede innanzi tutto la cessazione dello statuto conosciuto come Sezione 50-a della legge sui diritti civili dello Stato di New York che fino a qui impediva la divulgazione dei documenti disciplinari legati ad agenti di polizia, vigili del fuoco o addetti del Dipartimento di Correzione senza il loro consenso scritto. Questa modifica desta qualche preoccupazione nei sindacati di polizia ma al contempo la necessità per una maggior trasparenza viene riconosciuta anche dagli stessi funzionari del dipartimento di polizia.

Le altre disposizioni riguardano invece la messa al bando della “chokehold” ovvero la presa attorno al collo in fase di cattura, il dichiarare crimine d’odio le false accuse su base razziale pervenute attraverso il numero d’emergenza 911, il decidere che il Procuratore Generale diventi procuratore indipendente nei casi di uccisioni di civili disarmati da parte della polizia. In aggiunta, il Governatore Cuomo ha firmato un ordine esecutivo che impone alla polizia locale di sviluppare piani di riforma con il contributo della comunità per poter beneficiare di finanziamenti statali. Con ciò, i vari dipartimenti di polizia dello stato dovranno sottoporre entro il 1° aprile 2021 il loro progetto condiviso di ristrutturazione.

Anche a livello federale è in atto qualche tentativo di riforma della legislazione relativa alle forze dell’ordine. In tal senso si stanno muovendo i Democratici al Congresso ma la cosa che non si presenta affatto semplice vista l’opposizione dei Repubblicani, i sindacati di polizia e anche alcuni funzionari locali.

Fonti: CNN /CBS 12 giugno 2020