Pubblicato il 31 Agosto 2020
Incendi in Sicilia, intervengono Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente siciliano dell’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italia, e Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia. È confermata per il 31 agosto pomeriggio, a Palazzo Orleans, a Palermo, la seduta straordinaria del governo della Regione, con all’ordine del giorno l’emergenza umanitaria e gli incendi dolosi che in queste ore hanno colpito l’Isola e, a sua volta, così si esprime Orlando: “Mentre la Sicilia brucia da Trapani a Messina, passando per lo Zingaro, Altofonte, Selinunte e altre zone, i Canadair della Protezione Civile devono tornare a Ciampino per rifornirsi di carburante e cambiare equipaggio! Come è possibile che in un periodo come questo di continua emergenza incendi, non ci siano Canadair stanziati negli aeroporti di #Trapani, #Palermo e #Catania e che si perdano ore (oltre che sprecare soldi) per fare rifornimento a Roma? Lo chiedo come presidente di ANCI Sicilia e mi aspetto che da subito si trovi una soluzione”.
Continua Orlando: “L’impressionante incendio, che ha devastato le montagne attorno Altofonte, ha anche distrutto il bosco della Moarda, uno dei principali polmoni verdi della Conca d’oro, che svolgeva un ruolo fondamentale nell’assetto idrogeologico della zona, fino alla valle dell’Oreto. Per questo chiederò un tavolo tecnico urgentissimo che coinvolga tutti i Comuni del comprensorio e il Commissario di Governo contro il Dissesto Idrogeologico – Regione Siciliana.
Riunione urgente della Regione
“È stata una notte difficile. Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente. I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione. Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della Protezione civile e del Corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine”, ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
“Quasi in contemporanea – prosegue il presidente – l’ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla! Avevamo chiesto a Roma di recuperare i mesi persi, senza nessuna programmazione. Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Sicilia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati”.
“Mi rivolgo direttamente al presidente Conte – aggiunge Musumeci – Lampedusa non ce la fa più. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma. E ieri abbiamo anche sentito qualche irresponsabile pronunciare frasi incomprensibili come “non esiste l’emergenza”. C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. E non basta impugnare una ordinanza per negare la realtà. È tempo di decisioni forti. Presidente Conte, convochi il Consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza di questi mesi, divenuta insopportabile in queste ore. Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola. Lo chiedo con rispetto, ma con fermezza. Non costringete i lampedusani a scioperi e serrate. È un luogo meraviglioso, quello: non merita questo trattamento!”.