Pubblicato il 31 Agosto 2020
Incendi in Sicilia. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente Toto Cordaro, ha effettuato un sopralluogo sulle montagne di Altofonte, in provincia di Palermo, teatro sabato scorso di un vasto rogo che ha mandato in fumo oltre 900 ettari di vegetazione. Il presidente, con la sindaca di Altofonte Angela De Luca e il sindaco di Piana Degli Albanesi Rosario Petta, si è intrattenuto alcuni minuti nell’Aula consiliare del Comune per ascoltare il racconto di quei drammatici momenti, che hanno portato all’evacuazione temporanea di circa 400 abitanti che soltanto dopo molte ore sono rientrati nelle loro abitazioni. Nel frattempo, la Cgil Sicilia chiede la riforma del settore forestale e pene più severe e più controlli.
“Dobbiamo trarre esperienza per potere eliminare alcune disorganizzazioni o alcuni disguidi verificatisi nelle scorse ore – ha detto Musumeci -. I responsabili devono essere individuati e perseguiti con severità. Nel frattempo ai cittadini dobbiamo dare la sensazione che le istituzioni ci sono. Sono al loro fianco. C’è da ricostruire un patrimonio di vegetazione irrimediabilmente compromesso, e capire cosa fare per evitare che sulle macerie di questa calamità se ne possono accumulare delle altre”.
Il presidente della Regione e l’assessore all’Ambiente hanno poi raggiunto il Bosco della Moarda, duramente colpito dalle fiamme, e lì si sono intrattenuti diversi minuti con alcuni operatori forestali.
“La prossima settimana si terrà una riunione a Palermo in modo da capire con l’assessore Cordaro quali siano le iniziative da avviare – ha proseguito Musumeci -. Vediamo di approntare alcuni milioni di euro per le prime cose da fare. Avviando con la massima urgenza i lavori da fare, seguendo sempre la normativa vigente. L’intervento dello Stato appare essenziale. Mercoledì incontrerò il presidente del Consiglio a cui prospetterò questa emergenza, e solleciterò lo Stato affinché faccia la sua parte”.
La Cgil Sicilia chiede la riforma del settore forestale e pene più severe e più controlli
“Il fuoco che distrugge il territorio non è una fatalità. Il sindacato in prima linea richiama alla necessità di affidare al lavoro dei forestali, riorganizzato e finanziato, l’opera di prevenzione e salvaguardia del patrimonio isolano”. sostiene la Cgil Sicilia.
“Il bosco di Altofonte incenerito, la riserva dello Zingaro in fiamme. Non è colpa dello scirocco, che pure rende più difficile circoscrivere e ridurre i danni. Saranno le indagini a individuare cause e responsabilità degli incendi che stanno devastando parti diverse della Sicilia, ma è possibile, anzi necessario mettere in campo una serie di interventi per rendere più efficace sia l’opera di prevenzione del fuoco, che il controllo e lo spegnimento. Più controlli e pene più severe per i responsabili. E insieme l’accelerazione della riforma del settore forestale, rafforzando il servizio antincendio con mezzi adeguati ed efficienti, maggiori risorse umane e assicurando un ricambio generazionale”. Lo chiedono la Cgil e la Flai (Federazioni Lavoratori Agroindustria) siciliane a fronte del divampare di incendi che stanno devastando in queste ore il territorio.
“Siamo vicini alle popolazioni colpite – scrivono in una nota congiunta Alfio Mannino e Tonino Russo, segretari generali della Cgil e della Flai- e condanniamo fortemente gli atti criminali che inequivocabilmente stanno a monte di queste devastazioni. Le responsabilità vanno individuate e sanzionate in modo duro”.
Comtinuano la Cgil Sicilia e la Flai: “Controlli e pene perché ad appiccare il fuoco difficilmente è il caso, più frequentemente è la mano dell’uomo, magari non lontano da interessi vicini alla criminalità organizzata. E controlli e prevenzione, più efficaci a evitare la distruzione di ettari di territorio che non idranti e canader, impongono investimenti e attenzione al territorio”. Mannino e Russo aggiungono che “sul piano organizzativo risulta incomprensibile la sospensione dei lavoratori della manutenzione in un periodo in cui potrebbero continuare i lavori di prevenzione, si potrebbe organizzare la vigilanza attiva e fare le opere di bonifica nei luoghi percorsi dagli incendi per evitare che riprendano. Inoltre- sottolineano- vanno immediatamente eseguite le opere di messa in sicurezza dei luoghi percorsi dagli incendi per evitare che con le prime piogge ci siano smottamenti e caduta di massi”.
Sull’argomento interviene pure il deputato palermitano Erasmo Palazzotto: “Non sappiamo ancora se si tratti di un gesto criminale o di altra natura.
Ciò che sappiamo è che ogni volta che soffia lo scirocco la Sicilia brucia.
E il fuoco trova sempre la strada spianata. La mancata manutenzione del territorio, l’assenza totale di programmazione e l’incapacità di organizzare i lavoratori forestali sono una diretta responsabilità della politica. Mi piacerebbe seguire una conferenza stampa di Musumeci in cui ci spiega quanti siano i Canadair a disposizione della Regione Siciliana, quante giornate lavorative siano state garantite agli operai forestali tra marzo e aprile (quando è utile fare la manutenzione), quante strade tagliafuoco siano state realizzate nelle zone colpite dagli incendi, che servizio di vigilanza sia stato approntato nelle aree boschive in questi giorni di scirocco. Ogni anno, ogni maledetto anno, un pezzo del nostro patrimonio boschivo va in fumo e con esso una parte della nostra biodiversità, un pezzo del nostro futuro”, conclude l’esponente di Sinistra Italiana.