Pubblicato il 4 Settembre 2021
Sono proseguite per tutta la notte le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato ieri mattina, 3 settembre, in un palazzo ottocentesco nel centro di Torino, di fronte alla stazione ferroviaria di Porta Nuova.
I Vigili del fuoco del capoluogo, con il supporto di squadre giunte da Alessandria, Cuneo, Novara e Vercelli hanno operato sugli ultimi focolai rimasti, iniziando solo questa mattina le operazioni di bonifica, con la messa in sicurezza della copertura.
Ma l’incendio non vuole placarsi. Solo un’ora fa, alcuni segni di ripresa, con fumo che ha iniziato ad uscire da uno degli appartamenti bruciati: i Vigili del Fuoco stanno ancora intervenendo anche con l’ausilio dell’autoscala.
Un centinaio gli sfollati a causa del rogo, che hanno passato la notte a casa di amici e parenti.
Le cause dell’incendio in centro a Torino
Sono iniziate questa mattina, 4 settembre, le operazioni di recupero dei beni degli abitanti dal palazzo di piazza Carlo Felice nel centro di Torino, che ha distrutto ben 3.000 metri quadri tra appartamenti e attici. Il nucleo NIAT (nucleo investigativo antincendio) sta svolgendo rilievi ed indagini sulle cause del rogo.
Una delle ipotesi (per ora la più accreditata) è che l’incendio sia stato originato dalle scintille prodotte da una saldatrice usata da un fabbro, che stava collocando una cassaforte in un attico. Le scintille avrebbero quindi iniziato a bruciare la coibentazione inserita nell’intercapedine della parete. L’artigiano non avrebbe avuto il tempo di afferrare l’estintore: le fiamme si sarebbero propagate in pochi attimi ai listelli del tetto.
Leggi anche: PIEMONTE, PIANO SCUOLA E POTENZIAMENTO DEI TRASPORTI PER STUDENTI