I Pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio.
Il Piano pandemico influenzale è un protocollo che dovrebbe essere attivato in ogni paese, su indicazione dell’Oms in caso di allarme pandemico o epidemico grave: il punto rilevato dall’inchiesta è che era stato aggiornato per l’ultima volta nel 2006. La Procura ha voluto quindi sottolineare che il mancato aggiornamento del Piano, dopo l’ultimo step del 2006, potrebbe costituire un reato.
Al momento Lorenzin e Grillo, insieme a Roberto Speranza per lo stesso motivo, risultano iscritte a Bergamo. Ma gli atti sul loro conto risultano stralciati dal resto dell’inchiesta e dovrebbero essere spediti a Roma.
In nessun modo “l’epidemia può dirsi provocata dai rappresentanti del governo” si legge nel provvedimento di archiviazione per Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede, titolari di una serie di provvedimenti nel corso dell’emergenza pandemica.
Impossibile imputare alcunché ai rappresentanti del governo, dice il Tribunale: «Deve ribadirsi che, soprattutto in una situazione di incertezza come quella sopra descritta non era esigibile da parte degli organi di governo l’adozione tout court di provvedimenti in grado di impedire ogni diffusione dei contagi che non tenessero conto della necessità di contemperare interessi diversi e in particolare la tutela della salute e la tenuta del tessuto socio economico della collettività». I giudici non ravvisano l’ipotesi di omicidio colposo plurimo ipotizzata dai denuncianti: «Per verificare la colpevolezza si dovrebbe conoscere la genesi del contagio delle singole vittime e stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che misure di contenimento che non siano state adottate dal Governo o disposte in ritardo avrebbero evitato il contagio o l’esito leale».
In altre parole mancherebbero i presupposti stessi (sotto il profilo giuridico) per contestare alcun reato, vista l’incertezza complessiva: «Gli strumenti scientifici non sono in grado di accertare tali circostanze e non è possibile escludere responsabilità dei terzi considerato che la diffusione del virus dipende in buona parte da compoprtamenti virtuosi della collettività» Impossibile accertare una responsabilità penale anche sotto il profilo omissivo: non è dimostrato infatti che l’adozione di ulteriori misure di contenimento «avrebbero evitato il contagio». Critica la posizione dell’avvocato Vincenzo Perticaro tra i denuncianti (per Asia Usb): «A differenza di quanto si dice nell’archiviazione non siamo negazionisti, tantomeno no vax. Abbiamo denunciato precise responsabilità dell’organizzazione mondiale della sanità su cui non abbiamo avuto alcuna risposta né dalla procura né dal tribunale. La dimostrazione che avevamo ragione ce la offre la Procura di Bergamo dove abbiamo depositato la nostra denuncia con esiti diversi» dice.
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