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Giustizia: il tribunale di Milano. Immagine generica. Foto ANSA/Roberto Ritondale

Inchiesta hacker, Carmine Gallo: “Collaborerò con la giustizia e chiarirò i fatti”

Pubblicato il 31 Ottobre 2024

A Milano, sono iniziati oggi (31 ottobre) gli interrogatori di garanzia

Sono iniziati stamattina gli interrogatori di garanzia della presunta banda di hacker di via Pattari 6 che farebbe capo a Enrico Pazzali e all’ex super poliziotto Carmine Gallo. Il primo a entrare nell’aula del gip Fabrizio Filice è stato Samuele Nunzio Calamucci, l’informatico ex Anonymus, agli arresti domiciliari da venerdì, ritenuto dal pm Francesco De Tommasi uno dei vertici dell’associazione a delinquere dedita allo spionaggio dei dati e il traffico di segreti. Sarebbe lui la mente del sistema ‘Beyond’ per incrociare informazioni da fonti aperte e altre sottratte illegalmente dalle banche dati delle forze di polizia, da vendere a clienti privati e aziende sotto forma di dossier.

Carmine Gallo: “E’ la vita”

“È la vita” è stata questa l’unica frase pronunciata dall’ex super poliziotto Carmine Gallo uscendo dall’interrogatorio di garanzia a chi gli domandava se non fosse strano vederlo in tribunale da indagato dopo decenni come uomo di punta della polizia giudiziaria. Gallo si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha fatto dichiarazioni spontanee. “Collaborerò con la giustizia e chiarirò i fatti” ha detto, in sintesi, dichiarandosi estranei ai reati contestati.

La difesa ha scelto di studiare tutti gli atti disponibili prima di rispondere alle domande. Dopo Gallo è entrato dal gip, l’informatico Giulio Cornelli e titolare di una delle agenzie di intelligence al centro dell’inchiesta. Carmine Gallo ha “servito lo Stato per 41 anni” ha detto la legale Antonella Augimeri.

Anche Giulio Cornelli e Massimiliano Camponovo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip durante l’interrogatorio di garanzia. Sono rispettivamente i due informatici titolari della DAG e della Mercury Advisor, le due società fornitrici di servizi per la Equalize di Enrico Pazzali, entrambe sequestrate e indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Hanno entrambi rilasciato una breve dichiarazione spontanea, assistiti dagli avvocati Roberto Tarquini e Roberto Pezzi, con cui si dichiarerebbero estranei ai fatti e si difenderebbero dalle accuse. Fonte Lapresse