“Ho appreso stamattina (14 maggio ndr) di essere sottoposta a indagine da parte della Procura di Messina. Nonostante si tratti di fatti relativi a un periodo precedente il mio incarico di assessore, ho ritenuto opportuno informare subito il presidente della Regione. Sono serena e consapevole di avere sempre agito nel pieno rispetto delle regole. Confermo la piena fiducia nel lavoro della magistratura e resto a disposizione degli inquirenti per chiarire rapidamente la mia posizione”.
Lo dichiara l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, nella foto d’apertura.
Nove misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Messina, su disposizione del gip, nell’ambito di una inchiesta della Procura di Messina per peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. L’indagine è stata avviata nel 2019 a seguito della denuncia di un medico che lavorava al Policlinico di Messina. Il medico aveva segnalato presunte irregolarità nella gestione del centro clinico privato ‘NeMoSud’, costituito nel 2012, per attività di riabilitazione neurologica presso il Policlinico.
Tra i nove indagati, c’è anche l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia, Giovanna Volo. I carabinieri di Messina oggi hanno notificato misure cautelari a nove indagati con l’ipotesi di reato di peculato e corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Le misure cautelari personali sono interdittive che impongono, nei confronti di quattro indagati, il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione ed esercitare impresa in ambito sanitario. Con la misura reale è stato disposto, nei confronti dei nove indagati, ciascuno pro quota, il sequestro preventivo di denaro, beni mobili e immobili, per l’importo complessivo di 11 milioni di euro, pari ai fondi pubblici distratti. Fonte Rainews-Adn Kronos
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