Pubblicato il 29 Gennaio 2025
Oltre 3.100 infortuni registrati nel 2024, dati preoccupanti
La provincia di Latina si conferma tra le aree del Lazio con il più alto numero di incidenti sul lavoro. Secondo i dati elaborati dalla UIL di Latina su base INAIL, da gennaio a novembre sono stati registrati 3.175 infortuni, un numero che posiziona il territorio al secondo posto nella regione, subito dopo Roma (quasi 30.000 episodi) e prima di Frosinone (2.113 casi).
La situazione si aggrava ulteriormente sul fronte delle morti bianche: nel 2024, sono stati registrati 13 decessi sul lavoro, uno in più rispetto ai 12 dello scorso anno, confermando un trend allarmante.
Il bilancio regionale: in aumento sia gli incidenti che i decessi
L’analisi della UIL Lazio mostra un incremento generale degli infortuni nell’intera regione. Tra gennaio e novembre si sono verificati 37.974 episodi, con un aumento di 600 casi rispetto al 2023.
- 28.347 incidenti sono avvenuti durante l’attività lavorativa
- 9.627 casi riguardano incidenti in itinere, ossia nel tragitto casa-lavoro
Le categorie professionali più colpite dagli infortuni risultano essere:
✔ Edilizia
✔ Commercio e distribuzione
✔ Trasporti e logistica
Parallelamente, anche gli incidenti mortali sono aumentati: da 84 nel 2023 a 96 nel 2024, con un forte impatto nella fascia di età 60-64 anni (20 vittime) e 55-59 anni (18 decessi).
UIL: “Basta tragedie, servono interventi strutturali”
Luigi Garullo, segretario generale della UIL Latina, sottolinea l’urgenza di un intervento istituzionale:
“Monitoriamo costantemente la situazione grazie all’osservatorio #ZeroMortiSulLavoro. È fondamentale rafforzare controlli e prevenzione per garantire la sicurezza dei lavoratori. Chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente per affrontare questa emergenza con misure strutturali, perché la fortuna non può essere l’unico strumento di protezione sui luoghi di lavoro.”
Un appello che mette in evidenza la necessità di azioni concrete, senza limitarsi a interventi temporanei. Il problema della sicurezza sul lavoro resta una priorità, e i numeri confermano che non si può più rimandare.