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Braccianti indiani denunciano i “padroni” che li sfruttano, ma sono irregolari e vengono espulsi

L’inchiesta sulla morte di Satnam Singh rivela paradossi nella giustizia per i lavoratori irregolari. Tre braccianti indiani, nonostante le denunce di sfruttamento, ricevono decreti di espulsione. Il TAR Latina deciderà il loro destino a settembre

Pubblicato il 28 Luglio 2024

La tragica vicenda del bracciante Satnam Singh, lasciato morire di emorragia con un arto amputato, ha di fatto scoperchiato il vespaio che si chiama lavoro nero e sfruttamento della manodopera in campo agricolo in provincia di Latina e non solo. Un delle conseguenze maggiori riguarda i procedimenti di emersione del lavoro irregolare, avviati grazie alle denunce dei lavoratori stessi. Procedimenti decisamente rari prima della tragica morte di Singh, mentre ora qualcosa inizia a muoversi.

In tre casi recenti, lavoratori si sono rivolti all’Ispettorato di Latina per denunciare retribuzioni non conformi ai contratti. Come previsto dalla legge, l’Ufficio del Lavoro ha regolarizzato i rapporti di lavoro, ma non ha potuto andare oltre. Paradossalmente, i lavoratori sono stati segnalati come irregolari, in quanto privi di permesso di soggiorno, e hanno ricevuto decreti di espulsione. Questo nonostante il loro contributo nel rivelare lo sfruttamento subito, che ha anche comportato il recupero di somme dovute per tasse e contributi previdenziali.

Espulsione dei Lavoratori Irregolari: Una Beffa della Giustizia

Ai tre lavoratori indiani è stata applicata la legge sull’immigrazione, risultando in decreti di espulsione. Il loro contributo alla giustizia e all’Erario non ha cancellato la loro condizione di clandestinità né ha permesso loro di ottenere un permesso straordinario. Anzi, sono stati allontanati dall’Italia.

I tre lavoratori, con l’assistenza dell’ufficio legale della Cgil, hanno impugnato il decreto di espulsione al Tribunale Amministrativo di Latina. La prima udienza è prevista per la ripresa dell’attività giudiziaria a settembre. I lavoratori chiedono la sospensione del provvedimento di espulsione e puntano all’annullamento definitivo, basando le loro motivazioni sulla denuncia dello sfruttamento subito.

Potenziali Conseguenze della Decisione del TAR

Se il provvedimento di espulsione sarà confermato, potrebbe disincentivare altri lavoratori a denunciare situazioni di sfruttamento, considerando che il fenomeno riguarda prevalentemente braccianti senza permesso di soggiorno. Al contrario, un accoglimento dei ricorsi da parte del TAR potrebbe riconoscere il valore del contributo di questi lavoratori nel ripristino della legalità.