Pubblicato il 29 Giugno 2023
Suscitò molto scalpore il video di un turista che, con delle chiavi, incise sul muro del Colosseo il suo nome e quello della fidanzata con tanto di data. “Ivan + Hayley 23/6/23”, così recitava la scritta del ragazzo, che evidentemente non si è reso conto della gravità del suo gesto, dal momento che stava vandalizzando uno dei luoghi più famosi al mondo, nonché Patrimonio dell’Unesco.
Identificato il turista vandalo
Il video è stato registrata da un uomo, forse un altro turista, che commenta in sottofondo in inglese: “Non puoi, sul serio?” per poi aggiungere sottolineando tutto il suo disappunto: “Stupido idiota”.
Il turista fa una faccia un po’ sorpresa quando scopre di essere inquadrato, ma continua la sua incisione senza particolari problemi. Il video ha fatto il giro del web ed è ovviamente finito sotto gli occhi delle autorità, che hanno avviato un lungo e faticoso processo di identificazione.
Alla fine l’uomo è stato individuato e si tratterebbe di un cittadino inglese. La ricerca è partita dopo la denuncia presentata dall’Ente Parco del Colosseo ed è stata condotta dai carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.
L’identificazione dell’uomo è stata possibile grazie all’ausilio di indagini tradizionali e la comparazione fotografica.
Cosa rischia il turista che ha sfregiato il Colosseo?
Sulla questione è intervenuto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha tuonato su Twitter: “Reputo gravissimo, indegno e segno di grande inciviltà, che un turista sfregi uno dei luoghi più celebri al mondo, il Colosseo, per incidere il nome della sua fidanzata. Spero che chi ha compiuto questo gesto venga individuato e sanzionato secondo le nostre leggi”.
Il turista potrebbe essere punito ai sensi dell’articolo 733, che prevede l’arresto fino ad un anno e una multa di almeno 2.065, o dell’articolo 635 che è ancora più duro.
Come riferisce Il Corriere della Sera infatti il Colosseo è Patrimonio dell’Unesco, quindi al turista potrebbe essere inflitta una multa di almeno 15.000 euro e una pena detentiva di 5 anni di carcere.