Pubblicato il 15 Gennaio 2025
Una maestra di 49 anni di Albavilla, in provincia di Como, dovrà difendersi al processo dall’accusa di abuso di mezzi di correzione, in quanto avrebbe proferito vari tipi di insulti e offese nei confronti di bambini della terza elementare in una scuola primaria in un comune nel comasco.
I carabinieri, tramite immagini e intercettazioni ambientali, hanno svolto le indagini che avrebbero consentito di raccogliere le frasi ingiuriose che la 49enne avrebbe rivolto ai bambini del tipo “sei un ignorante, torna a posto o ti stacco l’orecchio”, oppure “siete cattivi, piangete e poi dite che è colpa mia”.
La ricostruzione della vicenda: gli insulti della maestra
I fatti risalgono al 2022 quando alcuni genitori, preoccupati per i racconti dei loro figli, hanno chiesto un colloquio con la maestra. La 49enne ha sempre rimandato gli appuntamenti, finché un giorno si è decisa a ricevere i genitori ma in presenza di un’altra insegnante.
I genitori non erano rimasti soddisfatti dalle spiegazioni della maestra, così passarono direttamente ai fatti procedendo alla denuncia che ha fatto partire le indagini da parte dei carabinieri. Nel frattempo la direzione scolastica, per evitare altri problemi, fece in modo che le lezioni della maestra si svolgessero sempre con le porte aperte e in presenza di un altro insegnante.
Le telecamere installate dai militari avrebbero ripreso alcune scene preoccupanti, come la maestra che rimproverava e urlava contro un bambino a pochi centimetri. Nel 2023 fu quindi emesso un decreto penale di condanna con il pagamento di 2.400 euro, che però la donna rifiutò. La donna si è così presentata al gup di Como Walter Lietti, che ha rifiutato la messa in prova da lei avanzata e l’ha rinviata a giudizio con l’accusa di maltrattamenti.