Nella giornata di ieri Gino Cecchettin è stato ospite di Fabio Fazio a “Che tempo fa” per raccontare il suo dolore per la perdita della figlia Giulia ma soprattutto per avviare una battaglia contro la violenza sulle donne e il patriarcato. Nonostante le nobili intenzioni dell’uomo, sui social è partita la gogna mediatica contro di lui. L’accusa? Un’eccessiva sovraesposizione mediatica e lo sfruttamento di una tragedia per acquisire maggiore visibilità.
Fabio Fazio ha deciso di dedicare giusto qualche secondo ai vergognosi attacchi mediatici contro Gino Cecchettin, liquidandoli con queste parole: “Vergognosamente stanno mandando messaggi di odio nei confronti di Gino e di questa vicenda. È inqualificabile chi si permette di giudicare un dolore così grande senza nemmeno poterlo sfiorare con la comprensione del cuore né della ragione. Quindi lasciamoli nella loro drammatica solitudine”.
Parole ascoltate in silenzio da Gino Cecchettin, che martedì scorso ha detto addio alla sua Giulia in un rito funebre che ha visto la partecipazione commossa di tantissime persone. Il padre di Giulia insieme all’altra figlia Elena sta portando avanti una battaglia contro il patriarcato per avviare una sorta di rivoluzione culturale.
Cecchettin ha spiegato come e perché ha deciso di intraprendere questa battaglia contro la violenza sulle donne: “Il discorso è nato da un profondo dolore, dal cercare di capire quali siano le cause che mi hanno fatto vivere questa tremenda avventura. Ho una mente razionale e quindi mi sono un po’ astratto dal mero dolore per cercare di capire, per prima cosa, dove avessi sbagliato io e poi per cercare di dare quanto meno un aiuto a chi ha ancora la possibilità si salvarsi”.
Ha poi parlato del femminicidio, un fenomeno che finora conosceva solo sui giornali: “Sono qui stasera perché mi trovo mio malgrado a combattere una battaglia di cui io stesso non ero a conoscenza. Quando leggevo di femminicidi ero dispiaciuto per la vittima, per i familiari, ma poi giravo pagina come penso faccia la maggior parte delle persone. È un problema molto serio e va affrontato nella maniera più drastica”.
Ha poi usato parole dure contro il patriarcato, un problema serio che va affrontato nei modi giusti: “Il patriarcato significa che c’è un concetto di possesso e forse è quello il cuore della faccenda: la donna vista come proprietà di qualcuno. Utilizziamo ancora oggi espressioni come ‘la mia donna’. Sembra innocua, ma non è così. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società”.
Infine per concludere ha lanciato un appello agli uomini: “Vorrei dire una cosa ai maschi. In questo momento vorrei invitarvi a dire non ‘ti voglio bene’ ma ‘ti amo’ alle mogli e alle compagne. Ditelo spesso. Sempre, ogni volta. Ditelo anche in questo momento”.
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