Ipnotizzava e violentava le sue pazienti, arriva la sentenza. Parla una vittima: “Ero un manichino nelle mani del mostro”

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Per anni ha ipnotizzato le sue pazienti per poi violentarle e abusarle dopo averle messe nelle condizioni di non potersi difendere. Questa è l’accusa mossa ad un medico che, dopo la laurea e la specializzazione in Sicilia, si è trasferito a Cuneo dove ha seguito molte pazienti della zona.

Vantava un curriculum di tutto rispetto infatti, oltre a svolgere il ruolo di medico di base, era anche colonproctologo ed omeopata. Nessuno avrebbe immaginato che dietro quello stimato professionista si nascondesse in realtà un “mostro”, come l’ha definito la prima paziente che ha avuto il coraggio di denunciare.

I fatti risalgono ai mesi di giugno e luglio nel 2016 e, dopo la testimonianza della prima donna, altre 3 vittime hanno avuto il coraggio di denunciare le violenze subite che risalgono addirittura al 2012.

Per l’uomo è arrivata la condanna definitiva di 5 anni di reclusione, ma il trauma psichico che ha causato alle sue pazienti resterà a vita.

La confessione della donna che ha denunciato per prima: “Non ho avuto la forza di reagire, ero come un manichino”

La donna che per prima ha denunciato le violenze subite ha raccontato la sua storia a Fanpage, spingendo altre donne ad uscire allo scoperto: “Per me è stato difficile capire di essere stata vittima di un crimine violento, fino a quando non mi sono confidata con un carabiniere della zona che mi ha convinta a denunciare”.

Il medico aveva completamente annullato la sua capacità di comprensione della realtà: “Ogni volta che uscivo dallo studio del dottore mi sentivo sempre peggio e la cosa che più mi rimprovero è di non aver avuto la forza di reagire. Ero un manichino nelle sue mani e facevo tutto quello che mi diceva”.

La donna entra poi nello specifico raccontando quei terribili momenti: “Mi ipnotizzava con dei movimenti delle mani e durante le sedute di ipnosi mi ha violentato. Ero in un periodo di fragilità e di difficoltà e lui mi ha detto che era in grado di risolvere i miei problemi psicologici. Avevo di fronte a me due scelte: buttarmi già da un ponte o denunciare.”.

La donna ha deciso di denunciare e a questo proposito lancia un appello: “Denunciare è importante per noi stesse e per le altre, poiché magari c’è stata qualcuna prima o ce ne saranno altre in futuro. Lo Stato ha riconosciuto che sono stata violentata e questo mi aiuta a completare la terapia e a provare a superare il trauma subito”.

Le parole dell’avvocato della donna: “Il medico ha approfittato delle condizioni di inferiorità della mia assistita”

Stefano Tizzani, avvocato della donna, ha spiegato che il medico ha approfittato della condizione di minorata difesa della sua assistita.

“Ci sono oltre 200 pagine – spiega – agli atti di messaggi che si sono scambiati, c’è stato un approfittamento da parte di questo dottore, un abuso di condizioni di inferiorità fisica e psichica della sua paziente”.

Le denunce delle 4 donne messe a confronto hanno permesso di individuare “tratti comuni nel modus operandi del medico, nella sua ricerca incontestabile piacere sessuale attraverso sistematici toccamenti e intrusioni nelle parti intime dei pazienti senza una valida motivazione”.

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Redazione Nazionale

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