Irruzione in casa e poi l’incendio che uccide il gatto. Atto intimidatorio nel Salento

Lui non c’era perché si è trasferito nell’abitazione estiva e consapevoli di questi alcuni malviventi hanno messo a segno l’atto intimidatorio che avevano in mente. È accaduto a Salve, la scorsa notte, e nel mirino, non si sa ancora per quali motivi, è terminato il vicesindaco di Salve, Giovanni Lecci e la sua abitazione in paese. Alcuni ignoti, poco prima delle 4 di notte, infatti, si sono introdotti all’interno dell’abitazione dell’amministratore comunale, in via Cairoli, e hanno messo a subbuglio l’intera casa e, prima di uscire, hanno appiccato il fuoco che purtroppo ha anche ucciso un gatto che viveva all’interno. Intorno alle 4 è arrivato l’allarme dei vicini che si sono svegliati, per via del rumore e della puzza di bruciato, e hanno chiamato il 118. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento provinciale di Tricase e i carabinieri. Lecci non ha esitato a sporgere denuncia ed ora si aspettano le indagini per dare un volto ai malviventi e capirne eventualmente il movente di questo atto intimidatorio.

Sui profili social del Comune di Salve è apparso un post di solidarietà al vicesindaco: “Il sindaco Francesco Villanova e l’amministrazione comunale esprimono solidarietà e vicinanza al vicesindaco, Giovanni Lecci, e alla sua famiglia per il vile attentato incendiario che ha colpito la sua abitazione di Salve. Questo ignobile episodio, che offende l’intera comunità, non scoraggerà e non intaccherà la passione e l’impegno con cui il vicesindaco svolge il suo dovere per il bene comune di tutti i cittadini di Salve”.