Li chiamano gli “angeli del fango”, da queste parti.
Sono quasi duecento e da tre giorni non si sono mai fermati per aiutare gli sfollati e le persone che hanno le proprie abitazioni e i negozi sommersi di fango. Hanno il viso stanco e lo sguardi triste, ma non si fermano.
“Crediamo che in un momento di grande difficoltà tutta la comunità dovrebbe dare una mano, e noi lo abbiamo fatto – dicono all’unisono, mentre tengono le vanghe in mano per spalare il fango -Ieri siamo stati in Piazza Bagni, sia nelle case private ma anche al Manzi dove c’è ancora tantissimo fango”.
Oggi pomeriggio i ragazzi andranno in via Celario, una delle zone più colpite, dove il fango raggiunge anche i due metri. E su tutte le polemiche sull’abusivismo cosa dicono? “Adesso che c’è ancora gente sotto il fango dobbiamo pensare a recuperare queste persone – spiegano – e poi pensiamo all’abusivismo è tutto il resto”.
E la sera? “Arriviamo a casa e siamo molto stanchi – dicono – ma ci sta bene così…”.
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