Israele bombarda il Libano dopo la morte di una donna israeliana. L’ira del ministro Ben Gvir: “Questa è guerra”

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Il piccolissimo spiraglio di pace, che si era intravisto dopo la controproposta di tregua che Hamas aveva sottoposto ad Israele, si è immediatamente richiuso e non solo il conflitto prosegue, ma rischia seriamente di allargarsi.

Israele ha infatti bombardato il sud del Libano, dopo i razzi lanciati verso il nord del paese, in particolare verso Safed. La notizia è stata comunicata su X dalle Idf, secondo le quali i raid libanesi hanno provocato la morte di una donna israeliana, il ferimento di 8 persone e il danneggiamento di una base dell’esercito a Safed.

L’ira del ministro israeliano: “Questa è guerra”

Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale, ha bollato senza mezzi termini l’attacco contro la base di Safed come una dichiarazione di guerra, ritenendo la situazione a nord di Israele simile in tutto e per tutto a Gaza. Sempre tramite X Gvir ha scritto: “Questi non sono singoli attacchi, è una guerra”.

Secondo quanto riferito dall’emittente israeliana Channel 12, Gvir avrebbe chiesto un incontro immediato con il premier Benjamin Netanyahu per discutere della grave escalation a nord del paese. Nessun gruppo ha rivendicato gli attacchi di questa mattina, ma Israele ritiene che la colpa sia da attribuire ai miliziani di Hezbollah, gli unici in Libano che hanno i mezzi per attaccare Safed.

La controffensiva israeliana

Secondo quanto riportato dal quotidiano libanese Al-Meyadeen i raid israeliani nella città libanese di Souaneh hanno provocato la morte di una donna e dei suoi due figli. Un altro quotidiano, Al-Manar, ha riferito che un’altra persona è stata uccisa ad Adchit.

Intanto prosegue il tragico bilancio della guerra nella striscia di Gaza: dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre si contano circa 28.576 vittime e 68.291 feriti tra i palestinesi, secondo il ministero locale della Sanità gestito da Hamas, come riportato da Al Jazeera. Solo nelle ultime 24 ore sarebbero stati uccisi 103 palestinesi e altri 145 risulterebbero feriti.

La posizione dell’Italia

Sulla questione è intervenuto anche Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, che ha ribadito la vicinanza dell’Italia ad Israele: “Abbiamo sostenuto il diritto di Israele a difendersi e a colpire le centrali di Hamas”, aggiungendo che quanto accaduto il ottobre “è stata una caccia all’ebreo. Ho visto immagini che non avrei mai voluto vedere in vita mia: profanazione di cadaveri, seni amputati e usati per giocare a pallone, madri costrette a vedere i loro figli uccisi nel forno mentre venivano violentate da decine di terroristi di Hamas. Scene che hanno provocato una giusta reazione”. Infine, pur confermando l’appoggio dell’Italia ad Israele, ha ribadito che l’obiettivo generale è la de-escalation della guerra: “Noi però abbiamo come obiettivo la pace”.

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Redazione Nazionale

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