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Istituti scolastici chiusi fino al 16 gennaio, Orlando: “Garantire rientro a scuola in adeguata sicurezza”

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, riguardo alla chiusura degli istituti scolastici ha sottolineato come la tutela della salute pubblica sia al primo posto.

Pubblicato il 13 Gennaio 2022

I servizi educativi e gli istituti scolastici del Comune di Palermo, di ogni ordine e grado, pubblici e privati, resteranno chiusi fino a domenica 16 gennaio 2022. 

La decisione è stata presa ieri pomeriggio, durante una riunione convocata di urgenza dall’Anci Sicilia (l’associazione nazionale dei comuni italiani) durante la quale è emerso l’orientamento dei sindaci siciliani che ritengono di essere costretti in riferimento alle specifiche situazioni di adottare provvedimenti temporanei di chiusura delle scuole, ferme restando le competenze dell’autorità scolastica con riferimento alle modalità di svolgimento delle attività didattiche. 

A oggi, secondo i dati diffusi, si è registrato un allarmante e quotidiano incremento dei cittadini risultati positivi al Covid-19, con una preoccupante saturazione dei posti disponibili presso le strutture sanitarie; anche con riferimento al numero dei vaccinati. A questo, inoltre, non corrisponde la concreta possibilità di effettuare gratuitamente i test antigenici rapidi per la popolazione scolastica, anche alla prima comparsa dei sintomi.

“L’ordinanza deriva dal principale obiettivo di garantire il rientro a scuola in presenza e in condizioni di adeguata sicurezza – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando –. Prendo atto delle posizioni del governo nazionale e dell’ordinanza del presidente della Regione ma alla luce della mancanza di dati certi e precisi sul numero di contagiati, vaccinati e ospedalizzati, della mancanza di mascherine Ffp2 ormai divenute obbligatorie per legge e di servizi di tracciamento ormai sempre più inadeguati, ho ritenuto necessario adottare questo provvedimento in via del tutto straordinaria e temporanea che va in un’unica direzione: la tutela della salute pubblica e dell’intera comunità scolastica. Credo sia l’unico modo per sollecitare e realizzare da parte degli altri organi competenti condizioni indispensabili volte ad evitare di aggravare una situazione già molto preoccupante”.