Crede che la Russia invaderà l’Ucraina. Ammette che gli americani sono frustrati dalla pandemia e dalla sua gestione, nonché preoccupati e danneggiati dall’inflazione. E denuncia che la sua agenda, dalle riforme sociali a quelle elettorali, è oggi bloccata, puntando l’indice su un’opposizione repubblicana oltranzista.
Joe Biden, nella sua prima conferenza stampa a tutto campo in dieci mesi, la seconda della sua presidenza, nel corso di ben due ore ha alternato toni franchi sui pericoli all’orizzonte, accuse e polemiche contro gli avversari, ammissioni di passi falsi e difese dei risultati ottenuti dalla sua amministrazione. E anche qualche dichiarazione confusa e ambigua. Toni che nell’insieme hanno rispecchiato un Presidente in difficoltà, assediato da sondaggi che lo vedono arrancare con un tasso di approvazione tra il 33% e il 40 per cento.
E che adesso dovrà impegnarsi a cercare di sbloccare almeno alcune delle sue iniziative paralizzate e a guidare una campagna in vista delle elezioni di Midterm per il rinnovo del Congresso, che minaccia di passare in mano repubblicana e azzoppare il resto del suo mandato alla Casa Bianca. È stato un anno di sfide, ma anche di enormi progressi – ha riassunto parlando anzitutto del fronte domestico – Ma per tutti i progressi che si sono stati, so che esiste molta frustrazione e fatica nel Paese”.
“La mia ipotesi è che si muoverà, deve fare qualcosa”, ha affermato Biden parlando del leader di Mosca Vladimir Putin e di una sua nuova aggressione a Kiev in preparazione. “Metterà alla prova l’Occidente, gli Stati Uniti, la Nato, nel modo più significativo possibile? Prevedo di sì. Ma credo anche che pagherà un grave prezzo che adesso sottovaluta. E rimpiangerà le sue azioni”, ha dichiarato alludendo alle sanzioni che Washington ha minacciato in caso di invasione.
In seguito, Biden ha fatto una parziale marcia indietro sul suo pronostico: “Non penso che abbia ancora deciso”, ha affermato riferendosi a Putin, indicando anche che potrebbe chiedergli un incontro faccia a faccia. “Ritengo che non voglia una guerra aperta”. Biden ha anche ammesso l’esistenza di differenze tra gli alleali occidentali su possibili sanzioni e risposte a Mosca.
E ha aggiunto ulteriori ambiguità asserendo che una risposta americana e alleata potrebbe essere diversa – meno severa – in caso di “incursioni minori” in Ucraina da parte della Russia anzichè una vera invasione. La Casa Bianca ha in seguito precisato che Biden voleva riferirsi solo a risposte proporzionate a offensive “non militari”, quali ciberattacchi.
Biden si è detto soddisfatto della risposta data alla pandemia e ha vantato anzitutto la campagna di vaccinazione, che ha raggiunto quasi due terzi degli americani. Ma ha riconosciuto carenze, ad esempio sui test diagnostici. “Avremmo dovuto fare di più e prima sui tamponi? Sì”, ha detto. Un sito federale per richiedere a casa tamponi è decollato solo questa settimana. “Il lavoro non è ancora finito”, ha continuato. Ha affermato però che gli Stati Uniti, in ogni caso, non torneranno a lockdown e chiusure di scuole come agli inizi della pandemia nonostante la nuova variate Omicron.
Il Presidente ha provato a prendere di petto anche un altro spettro, l’inflazione. Ha affermato che la sua impennata, ai massimi da 40 anni, è dolorosa per i consumatori. E l’ha legata al Covid: “Ha creato molte complicazioni economiche, compresi rapidi aumenti dei prezzi nell’economia mondiale”.
Biden ha ricordato che “è una missione cruciale della Federal Reserve garantire che gli elevati prezzi non mettano radici profonde”, aggiungendo di concordare con la prospettiva di accelerati rialzi dei tassi di interesse. Per quel che lo riguarda ha tuttavia indicato che l’amministrazione può combattere il caro-prezzi facilitando l’eliminazione di strozzature nella catena di approvvigionamenti e nell’assicurare migliore concorrenza nei settori dell’economia.
Biden ha attaccato a spada tratta i repubblicani per la loro resistenza a riforme federali che rafforzino il diritto di voto. Ieri i repubblicani hanno bloccato ufficialmente al Senato le proposte democratiche in questo senso arrivate al voto. Biden ha affermato di non essere certo che prossime elezioni americane saranno libere e giuste, viste le legislazioni passate da numerosi stati governati dai repubblicani che “rendono più difficile il voto per le minoranze”. Non ha però rinunciato del tutto, ha aggiunto, a promuovere almeno qualche forma limitata di riforma elettorale di garanzia.
Biden, parlando del suo grande piano sociale da circa duemila miliardi arenatosi definitivamente in Congresso anche per le resistenze di democratici moderati, ha indicato che la strada per salvare alcune delle sue proposte potrebbe essere quella di spezzarlo in mini-progetti separati. Tra gli elementi che ritiene di più facile passaggio ha citato le misure ambientali, 500 miliardi in dieci anni incentrati su incentivi alla transizione energetica. Altre proposte centrali riguardano investimenti negli asili nido e rafforzati e permanenti crediti anti-povertà alle famiglie per figli a carico, quest’ultima un’idea che tuttavia appare decaduta. “Ho fiducia che importanti pezzi del piano possano tuttora diventare legge”, ha dichiarato.
Il Presidente ha infine riservato un attacco diretto al predecessore Dinald Trump, alle sue attività anti-democratiche e alla sua influenza sui repubblicani. “Avreste mai immaginato che un uomo senza un incarico potesse intimidire un intero partito?”, ha chiesto retoricamente. Ha poi accusato il principale leader eletto del partito, il senatore Mitch McConnell, di avere quale unico obiettivo la paralisi della sua presidenza, di “voler assicurare che nulla di ciò che faccio sia considerato positivo”.
Biden ha citato tre cose che intende cambiare per quel che lo riguarda nel nuovo anno. Intende viaggiare di più per il Paese, per essere a contatto con gli elettori. Vuole cercare nuovo input di esperti esterni. E essere coinvolto in prima persona nella campagna elettorale di Midterm, a favore dei candidati democratici per difendere una maggioranza al Congresso. Ha ammesso di aver avuto “problemi di comunicazione”, anche con elettori sui quali più conta quali quelli della comunità afroamericana.
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