Kamala Harris ha ormai raccolto il testimone di Biden che, fiaccato dalle condizioni precarie di salute, ha deciso di ritirarsi dalla corsa verso la presidenza della Casa Bianca. E, proseguendo sulla strada tracciata proprio da Biden, ha detto che farà di tutto per far finire la guerra tra Israele e Hamas.
Pur definendo il confronto con Netanyahu “franco e costruttivo”, la Harris ha ribadito la necessità di porre fine a questa guerra, esprimendo le sue preoccupazioni sulle vittime di Gaza. Pur riconoscendo la necessità di Israele di difendersi, ha usato comunque toni più duri e fermi rispetto a Biden, insistendo sulla necessità di intraprendere un percorso che porti alla soluzione con due Stati.
“Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio” – queste le parole ferme e chiare che la Harris ha detto nella conferenza stampa dopo l’incontro con il leader israeliano.
Dal canto suo Netanyahu ha sempre detto di voler combattere fino alla vittoria finale, che significa la distruzione totale di Hamas. Tuttavia sul tavolo delle trattative ci sarebbe un accordo sugli ostaggi che, secondo un funzionario israeliano, potrebbe essere stato messo in pericolo dalle parole della vicepresidente USA.
Secondo il funzionario le parole dette dalla Harris potrebbero essere interpretate da Hamas come una frattura tra Israele e gli Stati Uniti, spingendo il gruppo terroristico ad approfittare di questa situazione per ritardare la liberazione degli ostaggi e strappare altri accordi vantaggiosi.
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