Così il patriarca della chiesa ortodossa russa, Kirill, durante un sermone. Le affermazioni shock sono state riportate da AteoBreaking.
Continua, quindi, l’opera di propaganda e di sostegno al suo amico Vladimir Putin, nonostante le reazioni indignate anche fra i suoi sacerdoti.
“Stiamo assistendo alle brutali azioni dell’esercito russo contro il popolo ucraino, approvate dal patriarca Kirill. Come sacerdoti della Chiesa e come semplici cristiani, siamo sempre stati e saremo sempre con il nostro popolo, con coloro che soffrono e hanno bisogno di aiuto. Sosteniamo pienamente le autorità statali ucraine e le forze armate ucraine nella loro lotta contro l’aggressore”, hanno detto in una nota i circa 400 sacerdoti della Chiesa ucraina sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca che si appellano collettivamente al Consiglio dei Primati delle Chiese Antiche Orientali (la più alta corte dell’ortodossia mondiale) contro il patriarca di Mosca Kirill, citandolo in giudizio.
I sacerdoti sostengono che Kirill predica la dottrina del “mondo russo”, che si discosta dall’insegnamento ortodosso e andrebbe condannata come eresia. E addebitano a Kirill crimini morali nel benedire la guerra contro l’Ucraina e sostenere pienamente le azioni aggressive delle truppe russe sul suolo ucraino.
“I sacerdoti rimasti nei territori occupati parlano di essere stati chiamati nelle filiali Fsb locali (l’ex Kgb, ndr) e costretti a firmare l’impegno di non opporsi al patriarca Kirill. Ecco come si violenta la Chiesa di Dio. Come si fa a dormire lì a Mosca patriota? Continuerete a stare in silenzio?”, ha denunciato padre Andriy Pinchuk.
Ma lui non si ferma. Anzi, continua la sua opera denigratoria contro il popolo ucraino durante i sermoni, confermandosi, di fatto, uno dei principali canali di falsa informazione che giunge ad una fetta di popolo russo.
Nel prossimo mese non ci sarà l’incontro tra il Pontefice e il Patriarca russo Kirill a Gerusalemme. Parlando dei suoi rapporti con Kirill, che definisce “molto buoni”, il Papa ha affermato di recente: “Mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il Patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme. Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro in questo momento potrebbe creare molta confusione. Ho sempre promosso il dialogo interreligioso. Quando ero arcivescovo di Buenos Aires, ho riunito cristiani, ebrei e musulmani in un dialogo fruttuoso. E’ stata una delle iniziative di cui sono più orgoglioso. E’ la stessa politica che promuovo in Vaticano. L’accordo è superiore al conflitto”.
Il Pontefice la penserà allo stesso modo dopo le ultime esternazioni del suo omologo russo?
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