Pubblicato il 24 Maggio 2021
Più di un italiano su dieci (11%) ha già prenotato le vacanze estive con l’avanzare della campagna di vaccinazione, la riduzione dei contagi e la definizione del programma di riaperture. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine di Notosondaggi divulgata in occasione del passaggio dell’intera Penisola in zona gialla. Per questo riguarda le mete – sottolinea la Coldiretti – il 34% ha già deciso per una località di mare che resta al primo posto inseguito però quest’anno da campagna, parchi naturali e oasi campagna che con il 11% superano la montagna (9%), le località d’arte (4%) e i laghi (2%). Ancora incerta è però la destinazione – precisa la Coldiretti – per ben il 36% degli italiani. Un trend confermato dal fatto che se la metà degli italiani (50%) desidererebbe avere una seconda casa al mare, c’è un 18% – precisa la Coldiretti – che la vorrebbe in campagna; quest’ultima si posiziona davanti alla montagna (17%). Oltre al turismo nazionale, si aggiungono prospettive incoraggianti anche per quello straniero, grazie al superamento della quarantena e all’arrivo del green pass che interessa oltre 28 milioni di cittadini provenienti dall’Unione Europea, dell’area Schengen, da Gran Bretagna e Israele, che prima della pandemia erano venuti in Italia durante l’estate con una spesa turistica pari a 11,5 miliardi per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir, secondo elaborazioni Coldiretti su dati di Bankitalia relativi al periodo da luglio a settembre nel 2019. Si tratta di un segnale positivo, dopo che la scorsa estate gli arrivi da questi Paesi sono crollati del 43% che – sottolinea la Coldiretti – si aggiunge alla evoluzione positiva che sembrano avere i contagi negli Stati Uniti: parliamo, storicamente, dei turisti extracomunitari più presenti in Italia. Tra i nuovi trend della vacanza 2021 in Italia c’è il turismo enogastronomico, che vale oltre 5 miliardi e che proprio con la pandemia – sottolinea Coldiretti – ha trovato un ulteriore impulso, dopo la chiusura per lunghi mesi delle attività di ristorazione: esso ha alimentato il piacere di ricercare prelibatezze da consumare fuori o tra le mura. A beneficiarne sono i 24mila agriturismi nazionali che – continua la Coldiretti –sono particolarmente apprezzati per la cucina che conserva ricette della campagna tramandate da generazioni, ma sono sempre più diffusi programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking e non mancano attività culturali, come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Gli agriturismi peraltro spesso situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e ampi spazi nel verde, dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Non a caso ben l’80% degli italiani che esprimono un’opinione ritiene le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi. Una possibilità – conclude la Coldiretti – facilitata anche dal superamento del limite del coprifuoco, che garantisce il ritorno delle cene e delle gite fuori porta nelle aree rurali lontane dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani.