La città di Piombino attraversa da molti anni una crisi economica e sociale grave, che merita una specifica attenzione.
Le gravi difficoltà che ha attraversato il comparto della siderurgia, che hanno portato alla chiusura dell’area a caldo e alla fine del ciclo continuo nel 2014, e la mancata ripartenza, nonostante gli impegni presi da chi ha gestito lo stabilimento in questi anni, pesano fortemente sull’economia piombinese.
La cassa integrazione di massa, che pure ha evitato il tracollo definitivo dell’economia piombinese, non può essere l’unica risposta ai problemi della città e del territorio.
Altrettanto va respinta un’idea di sviluppo della città basato soltanto sul turismo balneare, che crea occasioni di lavoro senz’altro utili, ma precari e legati alla stagionalità dei movimenti turistici.
Il nostro obiettivo, come Partito Democratico, è aiutare Piombino in un processo di transizione da monocoltura industriale ad un modello complesso ed ambientalmente equilibrato.
È necessario un impegno pubblico, mancato nei mesi del ministero Giorgetti, per una siderurgia moderna e meno impattante.
Allo stesso modo dobbiamo favorire lo sviluppo di altri settori produttivi tra cui, certamente, un turismo meno legato alla sola stagione balneare, che promuova la ricchezza culturale e ambientale di questo territorio, ma anche un’agricoltura di qualità, e, soprattutto, un forte e rinnovato tessuto di imprese manifatturiere che potrà nascere se sapremo sfruttare le naturali vocazioni di questo territorio verso l’economia del mare, le costruzioni nautiche, la cantieristica, la trasformazione agroalimentare ecc.
La vicenda del rigassificatore non ci deve distogliere dalla necessità di un progetto di lungo periodo, che guardi al futuro con l’obiettivo di posizionare questa città nel tessuto produttivo della Toscana, recuperando un divario oggi evidente rispetto alle aree più sviluppate della Regione.
Per perseguire questi obiettivi è necessario un forte intervento del governo, finalizzato a rafforzare il sistema infrastrutturale, a garantire la disponibilità di nuove aree di insediamento produttivo, ad affrontare il problema della produzione energetica da fonti rinnovabili, guardando oltre il periodo di permanenza del rigassificatore che, per noi, non potrà, in ogni caso, superare i tre anni previsti.
Allo stesso tempo deve essere forte il nostro impegno a risolvere i gravi problemi ambientali che il ridimensionamento della siderurgia ha lasciato dietro di sé. La bonifica dei territori inquinati del SIN di Piombino deve essere una priorità del governo, che deve mettere a disposizione le risorse necessarie.
I sottoscrittori di questo documento, nella loro veste di candidati del Partito Democratico al Parlamento, si impegnano a promuovere l’approvazione di un Decreto Piombino che prenda atto di queste necessità e che promuova gli interventi necessari mettendo a disposizione adeguate risorse. In questo senso il memorandum presentato dal Presidente Giani sarà un punto di riferimento per individuare gli interventi prioritari.
I sottoscrittori si impegnano a procedere in questo senso, qualunque sia l’esito della vicenda del rigassificatore e, in altre parole, anche se il progetto, per qualunque motivo, dovesse essere respinto o non attuato.
Simone De Rosas
Andrea Romano
Andrea Marcucci
Simona Bonafé
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