Che strana notte. Sembra Capodanno, ma è solo il Napoli che vince la Coppa Italia. La città si accende e si illumina in pochi minuti, dopo l’ultimo rigore utile, per ironia della sorte calciato da Milik, il giocatore più chiacchierato del Napoli, nelle ultime ore, per via del calcio mercato. Gli azzurri sconfiggono gli odiati, sportivamente parlando, avversari solo ai rigori, pur meritando di vincere già nel corso dei 90 minuti non bellissimi, ma sicuramente sentiti dalle due squadre. Quante partite si sono giocate a Roma.
La prima è quella di Sarri, il toscano che ha regalato tre stagioni bellissime ai tifosi del Napoli pur non vincendo nulla ed alla fine approdando proprio nella squadra meno amata dalla tifoseria partenopea. La seconda partita è quella di Gattuso, che non aveva vinto niente come tecnico ed oggi ha già superato, come trofei vinti in Italia, quello che considera il suo maestro. La terza è la partita di Meret. Il portiere considerato, all’inizio della sua avventura partenopea, un predestinato, poi ritornato dietro le quinte, perché tra i pali resta un fenomeno, ma con i piedi, il calcio moderno lo richiede, appare molto meno sicuro. La finale non doveva neanche giocarla, ma Ospina ha rimediato un cartellino giallo in semifinale contro l’Inter e la conseguente squalifica. Così, Meret è ritornato tra i pali, ridiventando protagonista assoluto, incantando prima Dybala e poi Danilo che ha sparato alto, nei rigori finali decisivi.
Quante partite nella partita. Quella tra Juve e Napoli è stata anche la prima finale, che si ricordi, senza pubblico. E con la trovata televisiva di un pubblico virtuale “digitale” che ha fatto sorridere molto sui social. Era un’altra partita, tra l’altro, con le distanze sociali che sono saltate dopo una premiazione assurda dove nessuno consegnava le medaglie, sistemate su un espositore, e la coppa, per rispettare le norme anti Covid ed evitare strette di mano e De Laurentiis e Agnelli si sono ritrovati, gomito a gomito, a fare da cerimonieri. Ma un minuto dopo quella Coppa stretta in un abbraccio particolarmente sentito da tutta la squadra azzurra, ha fatto di nuovo dimenticare tutte le paure delle ultime settimane. Non è ancora il calcio vero, ma è sicuramente vera e sentita l’esplosione di gioia dei napoletani a fine gara. Per una notte il cielo era ancora più azzurro.
Il Tabellino
NAPOLI-JUVENTUS 0-0 (4-2) dopo i calci di rigore
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (34′ st Hysaj); Zielinski (44′ st Elmas), Demme, Fabian Ruiz (34′ st Allan); Callejon (22′ st Politano), Mertens (22′ st Milik), Insigne. (27 Karnezis, 13 Luperto, 31 Ghoulam, 44 Manolas, 9 Llorente, 34 Younes, 95 Lozano). Allenatore Gattuso.
Juventus: Buffon; Cuadrado (40′ st Ramsey), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (29′ st Bernardeschi), Matuidi; Douglas Costa (21′ st Danilo), Dybala, Ronaldo. (1 Szczesny, 31 Pinsoglio, 2 De Sciglio, 24 Rugani, 25 Rabiot, 38 Muratore, 35 Olivieri, 44 Vrioni, 46 Zanimacchia). Allenatore Sarri.
Arbitro: Doveri di Roma.
Ammoniti: Bonucci, Mario Rui e Dybala per gioco falloso.
Angoli: 5-5. Recupero: 1′ e 3′.
Sequenza rigori: Dybala parato, Insigne gol, Danilo alto, Politano gol, Bonucci gol, Maksimovic gol, Ramsey gol, Milik gol.
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