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“La lunga notte”, la serie tv che ha fatto imbestialire la nipote di Mussolini: “Quanti errori su mia nonna Rachele, oggi si fomenta l’odio”

Pubblicato il 2 Febbraio 2024

Questa settimana sulla Rai è andata in onda la serie tv “La lunga notte” incentrata sulla destituzione di Benito Mussolini ad opera del Gran Consiglio del Fascismo nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, con il conseguente arresto del Duce per volontà del re Vittorio Emanuele III di Savoia.

La serie tv ha spaccato l’opinione pubblica: c’è chi l’ha ritenuta un’opera molto ben fatta e chi invece l’ha criticata aspramente per alcune inesattezze storiche e per l’eccessiva caricatura di alcuni personaggi, a partire dallo stesso Benito Mussolini.

Nell fiction compare, anche se per poche scene, anche Rachele Guidi dipinta come una donna rozza e con poca voce in capitolo nelle scelte del marito. Un ritratto che non è affatto piaciuto alla nipote Edda Negri Mussolini, figlia del presentatore Nando Pucci Negri e di Anna Maria Mussolini, quinta e ultima figlia del Duce.

La protesta della nipote di Mussolini

Sui social Edda Negri Mussolini si è sfogata criticando aspramente la serie tv, in modo particolare il ritratto fatto della nonna: “Possono aver fatto vedere mia nonna come una donna sottomessa, una donna rozza, strattonata da mio nonno. Una donna senza carattere. Così come mia mamma, una ragazza paurosa. Ma la realtà era ben diversa, basta leggere i libri, ma soprattutto averle conosciute. Hanno avuto dignità e forza per affrontare tutto quel che è accaduto”.

La donna ha raccontato le sue verità in alcuni libri, tra i quali “I Mussolini dopo Mussolini” e “Donna Rachele, mia nonna. La moglie di Benito Mussolini”. In questo secondo libro non a caso nel titolo compare prima “Donna Rachele” e solo dopo “La moglie di Benito Mussolini”.

“La fiction? Un’occasione persa”

La donna ha continuato a criticare la fiction, ritenuta un’occasione persa per raccontare la verità: “Ancora una volta si è persa l’occasione di essere obiettivi. La storia non è un racconto superficiale e neanche fare la caricatura e ridicolizzare le persone, ma si basa su fatti e documentazione storica. Non si possono inventare fatti di famiglia e romanzarli per far piacere a qualcuno”.

A proposito della mamma, ha detto: “Visto che riguarda mia mamma, ho tutto il diritto di parlare: non ha mai avuto le trecce e i capelli lunghi e soprattutto non erano scuri! Con suo padre aveva un bellissimo rapporto e non era certo timorosa e schiva. Leggeva i giornali, giocava con lui. Chiedere anche alla famiglia quando si fanno film e documentari, sarebbe buona cosa: ma si sarebbe obiettivi e invece non bisogna esserlo”.

Molti hanno criticato la descrizione troppo caricaturale di Mussolini e la sua quasi totale sottomissione a Claretta Petacci, la sua amante. Critiche anche per il ritratto di Galeazzo Ciano, descritto come un uomo interessato più alle donne e all’alcol che alla politica. Grave l’errore anche su Dino Grandi che, al momento di ricevere da Vittorio Emanuele il Collare dell’Annunziata, lo ringrazia rivolgendosi a lui con il titolo di Altezza piuttosto che Maestà.

“Ancora una volta – ha concluso Edda Negri Mussolini – il nonno fa fare cassa e spesso si scrive, si fanno fiction e film senza documentazione: eppure è così facile andare negli archivi! Ma non si riesce a essere obiettivi e a far in modo di far pacificare gli animi. E in questo ultimo periodo è peggio che negli anni Settanta e Ottanta quando erano ancora vive le persone che avevano fatto quella storia da una parte e dall’altra, ma non fomentavano l’odio come si fa oggi”.